Qualche anno fa, a varcare i cancelli, anche virtuali della scuola era solo ed esclusivamente il personale e gli allievi.
Con l’ avvento della pandemia le distanze si sono “accorciate”, fino a diventare in alcuni casi nulle.
Il lockdown ci ha colto impreparati e non è stato facile organizzare una didattica a distanza senza avere alcuna base : era necessaria all’ epoca una comunicazione tra docenti e allievi divenuta poi una comunicazione tra docenti e famiglie.
Aver consegnato nelle mani dei genitori i numeri di telefono dei professori, è stata un’ operazione che ha ridotto ogni distanza ed ogni barriera.
Alcune famiglie oggi entrano nell’ operato dell’ istituzione scolastica in tempo reale, contattando per brutti voti o episodi o assenze i docenti tutti.
Occorre capire che ognuno ha il suo ruolo e un ambiente specifico nel quale lo esercita: i docenti a scuola, le famiglie a casa.
È efficace la comunicazione tra questi due mondi purché però siano rispettati tempi e luoghi e funzioni nella consapevolezza che un prof non potrà mai sostituirsi al genitore ma non vale assolutamente nemmeno il viceversa.
Compito dei genitori è aiutare i docenti tutti e la scuola in quanto istituzione radicata su di un territorio, a ri- costruire la figura del docente, come professionista che esercita un lavoro a seguito di specifiche competenze acquisite sulle quali non tutti con leggerezza possono sindacare.
Prof.ssa Annamaria Schettino
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