Marano, camorra: sei mesi fa il pentimento di Giuseppe Simioli. I magistrati hanno “pesato” le sue dichiarazioni

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Sei mesi fa, esattamente sei mesi fa, Giuseppe Simioli, alias ‘o Petruocelo, a lungo numero due e poi reggente del clan Polverino, decideva di collaborare con la giustizia. La decisione fu assunta tra l’11 e il 12 dicembre dello scorso anno, ma la notizia iniziò a circolare in città – con un’anticipazione di Terranostranews – soltanto a marzo dell’anno in corso. In questi sei mesi Simioli, che di recente ha ottenuto in appello uno sconto di pena per l’omicidio Candela (dall’ergastolo a 18 anni), è rimasto isolato e le sue dichiarazioni sono state “pesate” dai magistrati della Dda di Napoli. Sei mesi per valutare l’attendibilità del neo collaboratore, che ha già beneficiato (omicidio Candela) delle agevolazioni previste per i pentiti. Ora si passa alla fase due e alle indagini.

Le dichiarazioni rese ai magistrati napoletani non sono pubbliche, ma ai più appare plausibile che in questi mesi Candela abbia riferito su diversi omicidi, compiuti a Marano e nell’hinterland, rimasti impuniti. Assassini che risalgono in particolare agli anni Ottanta e Novanta. Epurazioni interne ai clan (Polverino e Nuvoletta) e molto altro. Tra qualche tempo, sul fronte investigativo, è probabile che assisteremo a un autentico terremoto giudiziario.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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