E’ tutto fermo al comune di Marano. Immobilismo totale su diversi fronti, tranne che su uno: lo spasmodico interesse per i fondi Pics e Metropolitana.
Si è fermata la giostra sul nuovo piano regolatore (Puc), nonostante i commissari avessero due anni fa approvato le linee guida; si è fermato l’iter per l’acquisizione dell’area Pip, nonostante l’avvenuta revoca della concessione con i Cesaro; si è fermata la richiesta di risarcimento (20 milioni di euro) fatta ai Cesaro in epoca commissariale. Sui beni confiscati, come appurato dal nostro portale e di recente dalla Commissione nazionale antimafia, siamo in alto mare, con tanti beni non assegnati e con proroghe illegittime, come quella concessa due volte alla Comunità Islamica.
Il Comune di Marano è messo malissimo su altre vicende: in via Corree di Sotto hanno pagato soltanto pochi nuclei familiari che sversavano liquami fognari nell’alveo dei Camaldoli; molti altri sono riusciti (ad oggi) a farla franca. Il condono edilizio (1994) è un’altra spina nel fianco. Molti hanno già pagato gli oneri ma la Cassazione è stata chiara: i Comuni non possono dare il via libera alla sanatoria per abusi di particolare entità.
Il personale manca in tanti uffici, vigili e anagrafe in primis, e delle unità promesse dalla Regione non ve n’è traccia. Il Comune è allo sbando e la giunta è immobile su tanti fronti. Un immobilismo che sarà pagato a caro prezzo.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews