Il processo Bertini e l’ignoranza cosmica di un giornale locale. Ecco come stanno realmente i fatti (e non le opinioni personali)

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Quando si parla di atti giudiziari e di processi bisogna mettere da parte le opinioni e le simpatie personali e far parlare i fatti. Stamani un giornale locale (non registrato in tribunale), con un articolo a firma di tal Mauro Di Maro, ex segretario di Rifondazione comunista, amico di lunga data dell’ex sindaco Mauro Bertini, figlio di un ex assessore di Bertini, se ne è uscito con le seguenti (a nostro avviso) gravissime affermazioni.

Il suddetto, in un articolo incentrato sulla vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex primo cittadino (da ritenersi allo stato innocente ma gravemente indiziato di reato), scrive, dopo aver intervistato il legale di Bertini, l’avvocato Filippelli, quanto segue: “Una vicenda, quindi, sulla quale si sta facendo finalmente chiarezza. Quello che è al momento è evidente è l’accanimento avuto nei confronti dell’ex sindaco di Marano, costretto da quasi 4 mesi ai domiciliari. Speriamo che quanto prima la verità venga a galla e che la comunità di Marano non sia costretta a vivere una vicenda che per molti versi ricorda il caso Tortora”.

L’articolista, che non è un giornalista, sostiene in pratica che la magistratura inquirente abbia preso un granchio e paragona la vicenda Bertini a quella – nientepopodimeno – di Enzo Tortora. Frasi che hanno fatto rabbrividire più di un cittadino di Marano e non solo.

E’ opportuno ricordare due cose al signor Di Maro. Quando si scrive di politica o di cose non particolarmente delicate, le opinioni personali possono anche essere rappresentate con una certa disinvoltura; quando invece si parla di dibattimenti e processi (soprattutto quelli di una certa tipologia) bisogna andarci cauti con i giudizi e conoscere per bene i meccanismi che regolano la giustizia. L’avvocato difensore, nella fattispecie Filippelli, ha il diritto-dovere di difendere il proprio cliente e può dire ciò che ritiene più opportuno. Un giornale che si definisce tale, quando si tratta di cronaca giudiziaria, con un processo non ancora iniziato (e senza conoscere le carte della pubblica accusa né tanto meno la strategia difensiva) deve stare ai fatti. Se il signor Di Mauro è a digiuno di nozioni giuridiche, quelle basilari, forse sarebbe il caso (per evitare figure barbine come quella di stamani) che si occupasse d’altro.

I fatti, al momento, stanno in questi termini: Bertini è agli arresti domiciliari da quattro mesi. E’ accusato di corruzione aggravata in concorso teso ad agevolare il clan Polverino (articolo 416 bis 1). Il tribunale del Riesame, quindi giudici diversi dal gip che firmò la richiesta di arresto, ha rigettato mesi fa l’istanza di revoca dei domiciliari presentata dai legali di Bertini. La Procura di Napoli ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato dell’ex sindaco per la gravità del quadro indiziario emerso. Ciò vuol dire che Bertini è finito direttamente a processo e non si è tenuta nemmeno l’udienza preliminare. Il collegio che giudicherà Bertini potrà tranquillamente non tenere conto del pronunciamento del Riesame, che ha annullato il capo di accusa relativo al concorso esterno in associazione mafiosa. Quello del Riesame è un pronunciamento incidentale ma il processo è ben altra cosa ed è durante il dibattimento – e solo in quel contesto – che si confermano i reati (tutti, anche l’eventuale concorso esterno) ipotizzati dagli inquirenti o si smonta – integralmente o parzialmente – il loro castello accusatorio.

Al signor Di Maro e al suo giornale, tra l’altro ritenuto coram populo vicinissimo all’ex sindaco Bertini e all’attuale primo cittadino Visconti, consigliamo un corso accelerato di diritto processuale penale e di dedicarsi, in alternativa, al giardinaggio o ad altre attività ludiche, magari alla fotografia. La cronaca giudiziaria sarebbe il caso di lasciarla fare agli addetti ai lavori. Evitate, inoltre, di scomodare persone del calibro di Enzo Tortora, riabilitate dai fatti, dalle sentenze e dalla storia. Morale della favola? Sarà solo il processo (al netto delle convinzioni personali, delle simpatie o antipatie) a dirci se Bertini è innocente o colpevole. Tutto il resto è fuffa.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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