Luigi Di Maio è immobile, non applaude al discorso di Conte, poi va via senza salutare. Del resto il premier nel suo attacco a Salvini, ha anche parlato della sintonia grillina sul Mes. Insomma, Di Maio sapeva. Se il leader Cinque stelle dice che ci vogliono delle correzioni al Mes e che non vuole firmare “nulla al buio”, Conte lo inchioda elencando date, incontri, Consigli dei ministri, in cui nessuno del M5S, non solo i leghisti, negli scorsi 12 mesi, ha mai alzato un dito.
“È stato spalmato sul Pd”, si sfoga poi Di Maio che diserterà il Senato. Il presidente del Consiglio a fine giornata prova a ricucire, ma Di Maio riunisce i ministri prima del Cdm per continuare sulla strada di una correzione del Mes”.
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