Marano, strade al buio, ritardi nell’esecuzione degli sgomberi, pratiche infognate negli uffici, dipendenti coinvolti in inchieste giudiziarie. Il fallimento di commissari e dirigenti

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Via Monte e via Casaggiarrusso al buio da giorni, sgomberi di immobili abusivi e capannoni che impediscono l’apertura di importanti infrastrutture che vengono ritardati di giorno in giorno, laddove, invece, occorrerebbe dare segnali forti e celeri per il ripristino della legalità. Un comune allo sbando, dove i nomi di funzionari, dirigenti, vigili urbani e dipendenti compaiono ormai da anni negli atti delle inchieste giudiziarie che vedono coinvolti palazzinari, mafiosi e colletti bianchi. Dove da mesi si attendono rotazioni negli uffici, così come previsto dalla legge anticorruzione e dal buonsenso, che continuano ad essere congelate.

Controlli di pratiche (per esercizi commerciali abusivi) ancora infognate. Dirigenti che se la prendono comoda, comodissima, vedi alla voce Pip, cimitero e abusi edilizi, prefetti che non hanno il polso della situazione e che continuano a trastullarsi. Strade (tutte) distrutte, sconquassate. C’è di tutto e di più nel comune più sgangherato dell’emisfero occidentale. L’unica soluzione (a questo punto) sarebbe quella di commissariare persino i commissari. E’ una provocazione, certo, ma al momento non si intravede alcuna luce.

In 19 mesi di gestione commissariale (Fico-Reppucci-Di Menna) è stato fatto pochissimo: un po’ di recupero crediti sul fronte dei tributi (acqua in primis), qualche accenno di verifica del territorio (puntualmente frenata), il riconoscimento di milioni di debiti fuori bilancio. Debiti voluti da funzionari che non hanno avuto nemmeno il coraggio di riconoscerli.

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© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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