Dalla Slovenia a Castel Volturno, il lungo viaggio della capinera

0
551 Visite

Un volo lungo mille chilometri per trascorrere l’inverno in Campania. Arriva dalla Slovenia la capinera di sesso maschile catturata a scopo scientifico e rilasciata a Castel Volturno nella stazione di inanellamento gestita dai soci dell’Asoim (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale) nell’ambito del progetto BIO.FOR.POLIS.
“L’uccello presentava un anello sloveno – spiega l’inanellatrice Danila Mastronardi, affiancata da Federica Di Lauro, Elio Esse, Leandro Buongiovanni e altri collaboratori – e si è certo trattato di un caso interessante vista la scarsa frequenza di ricatture del genere, che aiutano ad approfondire la conoscenza sull’affascinante mondo dei migratori”. La ricattura conferma di fatto una delle direttrici privilegiate delle migrazioni delle capinere in Italia, che qui arrivano dal nord-ovest, dal nord ma soprattutto dai paesi dell’est. “Era già capitato – sottolinea la Mastronardi – di catturare sul litorale campano, e in particolare nella Foresta demaniale di Cuma, una capinera slovena”.
La stazione di inanellamento della riserva di Castel Volturno, gestita da dall’UTCB (Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità), è attiva dal 2015 e utilizza la metodologia MonITRing, ideata dall’ISPRA, a respiro nazionale, con metodologia standardizzata. “L’inanellamento degli uccelli a scopo scientifico ha radici antiche – spiega la Mastronardi – che partono dall’utilizzo di efficienti impianti di cattura per gli uccelli migratori come fonte di cibo per l’uomo. Il primo anello fu messo a uno storno in un villaggio danese  nel 1899. In Italia l’idea di studiare la migrazione degli uccelli mediante l’inanellamento fu dello zoologo Alessandro Ghigi che fondò il Laboratorio di Zoologia applicata alla caccia della Real Università di Bologna. Da allora la metodica ha ampliato molto il suo campo di ricerca, portando a risultati interessanti non solo nella determinazione delle rotte e delle strategie migratorie, ma anche nello studio della diversità nelle popolazioni, nella conoscenza delle condizioni fisio-patologiche, nell’utilizzo degli habitat da parte delle specie e delle popolazioni”.
Le attività di inanellamento rientrano nell’ambito di BIO.FOR.POLIS., un progetto finanziato da Fondazione con il Sud e che abbraccia la Pineta di Castel Volturno, nel Casertano, e il Tirone Alto Vesuvio, nel Napoletano, gestite entrambe dall’UTCB di Caserta. Tra le azioni del progetto, si segnalano la pulizia del tratto di spiaggia recentemente inglobato nella riserva statale di Castelvolturno, adeguatamente delimitato a beneficio della fauna (e in particolare della Caretta caretta), che qui potrà ora trovare le condizioni ideali per la riproduzione, e  la costruzione di sette sottopassi per la fauna selvatica per connettere i vari settori della Foresta di Castel Volturno.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti