Da Cesaro junior al figlio di De Luca, ecco chi sogna di sbarcare in parlamento

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«Quel Ruggieri non è più amico mio e non lo stimo per niente. Il partito-azienda lo candiderà e si fregherà il mio posto di parlamentare…». Delle tante venature di rassegnazione che colorano l’agire di chi sa di dover dire addio per sempre al Parlamento, l’ormai ex berlusconiano Giorgio Lainati — che di Forza Italia è stato anche il capo ufficio stampa ma che oggi milita da indipendente tra i verdiniani — ha scelto la più rabbiosa. E così, qualche giorno fa, incontrando nella Galleria dei presidenti di Montecitorio un gruppetto di colleghi di varie forze politiche, Lainati — che puntava a eguagliare in legislature lo stesso numero di Mondiali vinti dal Brasile, e cioè cinque, ma che si è rassegnato a fermarsi alla quarta — ha intonato il canto del cigno della sua carriera da deputato. Prendendosela col «partito-azienda» che candiderà, al suo posto, «quel Ruggieri».

Dentro il Pd, al netto di equilibri che verranno aritmeticamente stabiliti dalle primarie del 30 aprile, in tanti indicano — tra coloro che pescheranno il jolly di un posto blindato nelle liste — il nome di Annalisa Chirico. Giornalista, classe ’86, un passato da militante radicale, nota alle cronache rosa come ex fidanzata di Chicco Testa, la Chirico ha fondato l’associazione iper-garantista «Fino a prova contraria» che ha fatto breccia nel cuore dei renziani. Tanto da meritarsi una delle poche citazioni fatte da Renzi in persona a #Corrierelive, due settimane fa, nel corso della sua unica uscita in video degli ultimi mesi. Nell’arcipelago di sigle che stanno oltre la sinistra dei fuoriusciti dal Pd, dove nuotano vendoliani e civatiani, spicca — tra le possibili new entries del futuro Parlamento — il nome di Giulio Cavalli, regista e attore, ex consigliere regionale della Lombardia molto impegnato sul fronte dell’antimafia.

Curioso il caso della Campania, dove i «predestinati» di tre forze politiche sono tre figli di altrettanti big del presente o del passato. Nel Pd, praticamente certo di un posto in lista, c’è Piero De Luca, figlio del governatore campano Enzo, che sull’elezione futura dell’erede ha stretto da tempo un patto di ferro con Luca Lotti. In Forza Italia brilla la stella di Armando Cesaro, detto «Armandino», figlio di «Giggino», detto a «A’ Purpetta», deputato berlusconiano ed ex presidente della provincia di Napoli. Dal pacchetto di mischia di Noi con Salvini dovrebbe spuntare fuori la candidatura blindata di Gianluca Cantalamessa, figlio dell’ex parlamentare missino Antonio. Che, come tutti, trattiene il fiato e aspetta di prendere il treno buono per Roma. Provando ad allontanare la maledizione di quei cardinali troppo sicuri di trasformarsi in papi per diventarlo davvero.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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