Marano, l’ultima grana per la sede dei mutilati e il caso dei locali abusivi, dove si fa beneficenza, che il Comune vuole abbattere. Mentre per i grandi abusi si nicchia….

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Unione nazionale mutilati per servizio, è ancora bagarre per la sede di Marano. L’ex presidente della sezione cittadina, Antonio Spinosa, che qualche mese fa era entrato in polemica con l’amministrazione comunale e sporto denunce per i mancati interventi di manutenzione dei locali di piazza della Pace, ha convocato gli amministratori comunali per il giorno 8 marzo, per la consegna – si legge nella nota inoltrata al sindaco e alla polizia municipale – “dei locali e delle chiavi dell’immobile ancora in suo possesso”.

Spinosa, in passato sindaco della città, aveva sottoscritto con l’ente (ottobre 2013) un contratto di comodato d’uso. Poi, a seguito delle polemiche sorte con il Comune, quell’atto dichiarato “nullo” dal presidente provinciale dell’Unms, in quanto “viziato da carenza di legittimità essendo soggetto titolare alla firma soltanto il presidente nazionale”.

Ora in pratica, non essendo stato ratificato un nuovo contratto di comodato d’uso, Spinosa invita il Comune a prendere possesso dei locali e delle chiavi, minacciando, in caso di mancata ottemperanza, di “sollecitare le forze dell’ordine”.

La querelle trae origine anche da un’altra questione, che per mesi aveva tenuto banco durante la gestione commissariale e nei primi mesi di quella Liccardo. L’ex sindaco Spinosa, infatti, ha a lungo polemizzato sulla vicenda dei locali del banco alimentare posti a ridosso della sede dell’Unione mutilati. Locali completamente abusivi in cui vengono distribuiti i pacchi agli indigenti della città. La storia è nota a tutti, compreso all’ufficio tecnico comunale che qualche anno fa si adoperò per la ristrutturazione di quei locali, con fondi comunali di cui non si ha più traccia. Lo stesso commissario prefettizio era al corrente della situazione, ma avallò ugualmente lo spostamento dell’associazione che si occupa della distribuzione dei pacchi dalla sede di via XXIV Maggio (data in gestione ad un prete) a quella (abusiva) di Piazza della Pace.

Ora pare, anche alla luce delle denunce di Spinosa e in seguito alle “visite” costanti dei carabinieri al Comune, che l’ente voglia abbattere l’abuso. Uno dei tanti perpetrati sul territorio, ma in questo caso voluto ed avallato per anni proprio dall’ente comunale. L’unica differenza è che in quei locali, quelli a ridosso dei mutilati, si svolgono da tempo attività a carattere benefico e sociale, mentre per gli abusi frutto di speculazione (vedi alla voce palazzina di via Casalanno e altri casi eclatanti) si continua a nicchiare.

 

 

© Copyright 2016 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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