Marano, consiglieri incompatibili e gettoni percepiti: la commissione straordinaria invii gli atti alla Corte dei Conti

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In relazione agli articoli lanciati nei giorni scorsi sul tema dei consiglieri comunali di Marano che sarebbero dovuti decadere dalla carica, emergono ulteriori elementi che confermano il clima di illegittimità in cui ha operato l’Ente, durante l’Amministrazione Morra (maggioranza e opposizione). Per un lungo periodo, infatti, il Consiglio comunale, come già ribadito ieri, ha operato con la presenza di numerosi componenti che versavano in condizioni di ineleggibilità o incompatibilità. Si parla di consiglieri non in regola con il pagamento dei tributi comunali, coinvolti in contenziosi legali con l’amministrazione, o addirittura interessati da procedimenti per abusi edilizi. Tutti casi che, secondo la normativa vigente, avrebbero dovuto comportare la decadenza dalla carica. Alcuni hanno sanato la loro posizione solo dopo l’intervento della commissione d’accesso e la richiesta da parte degli organi amministrativi interni, ma resto il problema delle mendaci dichiarazioni rese prima dell’insediamento nell’assise cittadina.

Eppure, nessuna istruttoria è mai giunta in Consiglio, per avviare l’iter di decadenza. Un comportamento che oggi appare come un evidente tentativo di eludere la legge o, nella migliore delle ipotesi, come una grave omissione amministrativa.

Il risultato è che per oltre due anni un Consiglio comunale, in larga parte “abusivo”, ha continuato a deliberare e a percepire i relativi compensi.

Alcuni dei consiglieri da ritenersi ineleggibili o incompatibili, infatti, hanno continuato a incassare i gettoni di presenza per la partecipazione a sedute e commissioni, senza averne titolo.

Tale circostanza apre la strada a una possibile ipotesi di danno erariale, con conseguente obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite da parte di quest’ultimi. Ora non resta che trasmettere gli atti alla Procura della Corte dei Conti per la valutazione delle responsabilità contabili e amministrative. Ci auguriamo che la Commissione Straordinaria si muova in questa direzione, perchè quanto accaduto non solo è molto grave, ma nel panorama politico italiano probabilmente è un caso più unico che raro.

Chi era a conoscenza di queste posizioni irregolari e non ha agito, chi ha omesso di portare in aula la discussione sulla decadenza, o chi ha preferito ignorare i segnali evidenti di incompatibilità, porta con sé una responsabilità dirigenziale di non poco conto.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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