Marano. Una nuova tegola sul municipio? Alcuni consiglieri rischiano decadenza perché non in regola con il pagamento dei tributi o per dichiarazioni mendaci. Il sindaco: “Verifiche in corso”

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Pendenze tributarie e presunte dichiarazioni mendaci in Consiglio Comunale: si va verso la Decadenza di alcuni consiglieri?

Continua la querelle sui consiglieri morosi al comune di Marano di Napoli. Sarebbe emerso, infatti, che alcuni consiglieri comunali avrebbero dichiarato falsamente, al momento del loro insediamento, di non avere pendenze tributarie con il Comune, condizione che costituisce causa di incompatibilità ai sensi del Testo Unico degli Enti Locali. Le irregolarità sono emerse solo in seguito all’attività della Commissione d’Accesso, che ha acquisito gli atti e ha acceso un faro sulla regolarità delle dichiarazioni rilasciate dai consiglieri.

Determinanti, in questo contesto, sono state le segnalazioni del consigliere di opposizione De Stefano, che hanno attivato un processo di approfondimento che ha spinto il Segretario Generale a muoversi sul fronte delle verifiche e le continue sollecitazioni del nostro portale.

Al momento, resta da comprendere se ci sarà la decadenza per tutti i consiglieri coinvolti o soltanto per coloro che avevano ricevuto una notifica ufficiale sulle pendenze tributarie prima della dichiarazione. Altrettanto delicata è la posizione di coloro che non hanno nemmeno proceduto, o lo hanno fatto solo dopo gli accertamenti, con la voltura dei contratti di utenza comunale, lasciandoli intestati a terzi, eludendo così formalmente l’emersione della loro posizione debitoria.

Secondo la normativa vigente (art. 63 del D.lgs. 267/2000), l’incompatibilità sussiste per chi abbia debiti liquidi ed esigibili verso il Comune, e l’articolo 69 prevede la decadenza automatica se la causa non viene rimossa entro dieci giorni dalla contestazione. Ed è proprio su questo punto che interviene un chiarimento fondamentale del Ministero dell’Interno, secondo cui:

“A ciò si aggiunga, quanto alla rateizzazione, che l’obbligo di pagare il debito è correlato al sorgere del diritto di credito in favore del Comune ed a nulla rileva la concessione da parte dell’ente di un piano di rientro al fine di far venire meno la sussistenza della causa di incompatibilità. In caso di concessione della rateizzazione, infatti, è solo il pagamento dell’ultima rata del piano ad estinguere il debito e, dunque, a far cessare il conflitto d’interesse derivante dalla contestuale posizione di amministratore dell’ente e debitore dello stesso”.

Questa posizione rende evidente che l’incompatibilità non può essere “sanata” semplicemente con la sottoscrizione di un piano di rientro, e che la permanenza in carica è subordinata all’estinzione completa del debito. Una linea interpretativa severa, ma coerente con l’esigenza di garantire imparzialità e trasparenza nella gestione pubblica.

Per il sindaco Morra, tuttavia, “gli uffici comunali stanno lavorando per accertare la situazione, incrociando i dati in loro possesso con quelli dell’Agenzia delle entrate e del concessionario dei tributi, Municipia. In ogni caso l’eventuale decadenza non sarebbe automatica, ma bisognerebbe seguire le procedure di legge che prevede la fissazione di un termine entro il quale i soggetti interessati possano rimuovere la causa di incompatibilità”.

Ma al netto di ciò che dice il sindaco, resta ugualmente il reato di falso che va segnalato all’autorità giudiziaria senza indugio alcuno.

© Copyright 2025 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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