Sette beni confiscati, sette box nello specifico (requisiti alla famiglia Simeoli) e una procedura di aggiudicazione, al momento provvisoria, che fa pensare. I box, da dare in locazione ai privati, sono ubicati in via Adda. Sono nove le istanze pervenute al Comune da parte di nove richiedenti. Ecco i nomi:
1. MUSELLA SANTOLO – protocollo 45810 del 19.12.2024;
2. NOTARO FRANCESCO – protocollo 45811 del 19.12.2024;
3. CERRATO ASSUNTA – protocollo 45812 del 19.12.2024;
4. FULGIERI PAOLO – protocollo 45815 del 19.12.2024;
5. BIANCO GIUSEPPE – protocollo 45817 del 19.12.2024;
6. RUSSO MARIO – protocollo 45818 del 19.12.2024;
7. SALATIELLO URIANA – protocollo 45819 del 19.12.2024;
8. DI PINTO MONICA – protocollo 395 del 7.1.2025;
9. MARRA MICHELE – protocollo 1342 del 13.1.2025;
Sette domande su nove sono state presentate tutte in pari data (19.12.2024) e riportano numeri che hanno una sequenza cronologica o quasi, significa che sono state consegnate tutte contemporaneamente, ovvero nello stesso identico momento.
Nel verbale, la commissione esaminatrice, composta da funzionari comunali (Silvestri, Giordano, Tramontano e Vittorio Iorio) ha dato atto che alla seduta ha partecipato anche il sindaco di Marano Matteo Morra.
In ogni caso la presentazione contestuale di sette domande su nove lascia pensare, così – come si vocifera da un bel po’ – dell’interessamento di uno o due consiglieri comunali nelle fasi che hanno preceduto la consegna delle domande.
L’aggiudicazione definitiva pare sia subordinata alle verifiche antimafia, ai sensi dell’art. 100 del D.Lgs. n. 159/2011, anche se, a più riprese, il Consiglio di Stato ha ribadito che l’informativa antimafia non va richiesta se il richiedente è una persona fisica. Gli enti, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, prima del perfezionamento delle procedure, possono invece acquisire casellari giudiziari e carichi pendenti ed eventualmente, in base agli stessi, escludere dalle procedure coloro sui quali pendono procedimenti penali. Ora cosa si intende per verifiche antimafia?
Qualche interrogativo.
1. Perché il sindaco era presente nella commissione di gara?
2. Chi ha protocollato le sette istanze nel giro di pochi minuti?
3. Chi sono e per quale ragione uno o due consiglieri comunali (bipartisan) avrebbero avuto, in qualche modo, interesse nella questione?
4. Come mai tanto interesse per questi box e poco, invece, per altri beni che non rientrano nell’alveo della famiglia di Simeoli Antonio?
Molte domande su cui potrebbe fare luce le forze dell’ordine locali nonché la commissione di accesso agli atti che, nei prossimi giorni, potrebbe insediarsi in municipio.
Ecco l’esito della procedura con le relative classificazioni:
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