C’è il palpeggiatore seriale (anche in pubblico), quello che andava per “locali notturni con fanciulli”, l’alcolista molestatore, l’insegnante di religione incriminato per abusi solo su 14enni perché le dichiarazioni dei bimbi di 10 anni sono di difficile valutazione (poco “credibili”), quello che portava gli adolescenti in slitta; c’è chi aveva posizionato una piscina per i bambini sul suo balcone, quello che abusava di una ragazzina e la filmava mentre aveva rapporti con un giovane in parrocchia, quello che andava nelle docce dei ragazzini, quello che aveva una collezione di foto e filmati pedopornografici, quello che faceva sedere sulle sue gambe bimbi e bimbe che toccava e si faceva toccare, anche in classe. E poi l’uomo che “aveva abusato per mesi o addirittura anni di diverse bambine, all’epoca fra i 6 e gli 8 anni”, trasferito solo dopo la minaccia che la banda musicale non avrebbe più accompagnato la processione del Corpus Domini.