POLITICA E MAFIA. COMMISSIONI D’ACCESSO IN TUTTA ITALIA, MA A NAPOLI E’ TUTTO FERMO NONOSTANTE IL FIORIRE DI INCHIESTE

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Matteo Piantedosi
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Il 15 novembre il Prefetto di Crotone, Franca Ferraro, ha provveduto, con proprio decreto e previa delega conferita dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ad inviare una Commissione di indagine incaricata di verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione o condizionamento mafioso del Comune di Casabona.

Il Prefetto di Crotone, come giusto che sia e come dovrebbero fare altri Prefetti, vuole approfondire quanto emerso nell’inchiesta denominata Nemesis con la quale la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha svelato le ingerenze di una ‘ndrina nell’amministrazione cittadina. L’indagine ha interessato il sindaco di Casabona, Francesco Seminario, finito prima in carcere e ora ai domiciliari, sospeso dalle sue funzioni perché accusato di concorso esterno in associazione mafiosa (accusa poi annullata dal Tribunale del Riesame) e voto di scambio. Nella stessa inchiesta sono coinvolti  l’assessore comunale Anselmo De Giacomo, finito agli arresti domiciliari per voto di scambio, mentre sono indagati a piede libero il vicesindaco Leonardo Melfi e il consigliere Vincenzo Poerio. L’attività investigativa ruota sulle ingerenze nella pubblica amministrazione locale del sodalizio mafioso che era già conosciuto dalla Dda in seguito all’operazione Stige del 2018.

Intanto in una delle province della Campania, in cui l’ingerenza della criminalità è sempre più insistente soprattutto nella Pubblica Amministrazione nulla si muove eppure ci sono state numerose inchieste in altrettanti comuni: Marano, Giugliano, Palma Campania, Nola e Poggiomarino, Quarto, tutte amministrazioni in cui la magistratura ha acceso i riflettori emettendo numerosi avvisi di garanzia e misure di custodia cautelare nei confronti di sindaci, consiglieri, dipendenti e amministratori locali o disponendo l’acquisizione di atti amministrativi. Le accuse non sono diverse da quelle che hanno riguardato l’Amministrazione Comunale di Casabona, infatti c’è chi è accusato di associazione a delinquere, chi è accusato di aver ottenuto consensi da parte della criminalità organizzata, chi è accusato di truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, traffico di influenze e chi ne ha più ne metta.

Proprio qualche giorno fa i consiglieri di opposizione del Comune di Poggiomarino, realtà in cui il sindaco e il vicesindaco sono stati arrestati per voto di scambio politico-mafioso, hanno chiesto al primo cittadino di dimettersi, prima di un possibile scioglimento.

Abbiamo già rilevato di recente che a Napoli sta accadendo qualcosa di più unico che raro. Non si nominano commissioni d’accesso da quando la Prefettura di Napoli veniva guidata dal Prefetto Valentini. Né Palomba né Di Bari hanno disposto accessi. Oramai in Prefettura è un fiorire di convegni, manifestazioni politiche, eventi con sindaci, senatori, deputati e comitati per l’ordine e la sicurezza. Di Bari a Reggio Calabria aveva disposto accessi a destra e a manca, a Napoli purtroppo si è fermata la giostra. Vediamo che succede, anche da Piantedosi ci aspettiamo molto di più ed a lui che ci rivolgiamo: “Caro Ministro, qui la camorra c’è eccome, soprattutto nei comuni, negli uffici tecnici, negli uffici urbanistici, nelle commesse pubbliche, negli appalti, basta solo voler approfondire e il vaso di pandora si scopre e si scopre anche come, da tempo, una certa coalizione politica fa il bello e cattivo tempo”. Chi deve capire capirà.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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