Tre settimane fa una serie di eccellenti arresti in Calabria su una maxi inchiesta sul voto di scambio tra ‘Ndrangheta e mondo politico hanno fatto sobbalzare sulla sedia diversi vescovi e cardinali. La Chiesa è parecchio allarmata poiché in questa retata è coinvolto anche Daniel Barillà, ritenuto dagli inquirenti una figura interessante, essendo il genero del presunto boss Domenico Araniti, “il Duca”.
L’Agenzia cattolica Adista e il blog Messa in Latino hanno rilevato che la linea finora prevalsa dalle autorità è di non dare particolare enfasi alla vicenda, cercando di farla passare in secondo piano, sperando che lo scandalo venga dimenticato. Nessuno ha finora fornito articolate spiegazioni all’opinione pubblica, e in modo trasparente, su chi abbia chiamato a lavorare in una istituzione tanto prestigiosa Barillà, se sono state fatte le opportune verifiche prima di stendere il contratto, quali referenze sono state date da chi lo ha presentato.
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