Un dibattito per parlare del calcio del futuro, organizzato dal quotidiano il Mattino che festeggia i suoi 130 anni. Protagonista il presidente Aurelio De Laurentiis, che quasi monopolizza il dibattito attaccando governo, Fifa, Uefa e Figc. Al suo fianco l’a.d. dell’Inter Giuseppe Marotta e il neo presidente della Salernitana, Danilo Iervolino.
Ecco De Laurentiis: “Nei ruoli istituzionali non sempre ci sono figure legate al mondo del calcio, sì c’è Gravina fallito col Castel di Sangro, per il resto questi signori non conoscono i problemi. Per loro è fondamentale mettersi una medaglia istituzionale con la quale comandare per governare il più a lungo possibile. Non voglio accusare Ceferin o Infantino, ma abbiamo visto la fine di Blatter o Platini. Il problema è che c’è una posizione dominante e assoluta della Uefa che condiziona tutto il movimento calcistico affinché possa crescere. In più abbiamo avuto la disgrazia dei politici italiani che hanno combinato con delega allo sport solo disastri o guai. Ora la Vezzali da brava olimpica sa tirare di fioretto anche in un ambiente dove era poco edotta e ci sta dando una mano. Intanto la Uefa cosa fa? Si mette la medaglia, fa un torneo, la Champions ha una sua importanza, l’Europa League molto ma molto meno e consuma molte energie, la Conference League è inesistente. Perché fa tutti questi tornei? Perché come votazione ogni nazione vale un voto, quindi più accontento tutti e più sono rieleggibile. Noi siamo i pulcinella di questi signori”.