Negli anni, con una scellerata politica, Marano aveva perso i connotati di ridente cittadina ai piedi dei Camaldoli assumendo sempre più le sembianze di un agglomerato di cemento capace solo di essere dormitorio. Da qualche tempo la situazione è andata peggiorando vuoi per il dissesto finanziario che per la mancanza di programmazione, così Marano e diventata il fantasma di sé stessa e gli abitanti dei veri ectoplasmi. Lo stop della politica in una comunità dovrebbe essere l’inizio di un periodo di rinascita dopo amministrazioni sciatte e poco attente alle esigenze dei cittadini, ma finora a Marano questo non è successo. Marano ogni giorno di più assume le sembianze della Bagdad occidentale dove vivere o meglio sopravvivere é un’ impresa assai ardua. Servizi comunali al lumicino, mobilità caotica e pericolosa per le strade diventate dei veri colabrodi e per mancanza di controlli, scuole abbandonate, funzionanti solo grazie allo spirito di abnegazione e al senso di rispetto per verso la collettività dei Dirigenti Scolastici, illuminazione pubblica in molte zone della città vera chimera che mostra di sera una città al buio della propria esistenza, priva della propria anima vilipesa e offesa a tutti i livelli, cittadini privi di ogni diritto, spesso sanciti dalla Carta Costituzionale, come il diritto allo studio in strutture decenti, il diritto alla tutela personale che viene messa in pericolo attraversando a piedi o in macchina le strade cittadine, il diritto al gioco e allo sport negato per mancanza di strutture atte a questo tipo di attività . Urge subito una inversione di tendenza, con la chiamata in causa del Prefetto di Napoli, che in qualità di autorevole rappresentante dello Stato ristabilisca vivibilità nella città è rispetto dei cittadini in maggioranza gente dabbene e laboriosa.
Michele Izzo
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews