Visconti e il servizio idrico da affidare alla Ottogas srl. Un mare di polemiche. Il Pd si sfili: meglio che se ne assumano la responsabilità i prossimi commissari

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La polemica è divampata subito dopo l’articolo di Terranostranews, pubblicato nella mattinata di ieri. Il Comune vuole affidare il servizio idrico (sicuramente da riformare in toto quello attuale) a una società consortile, la Acquedotti Scpa, il cui socio di maggioranza è la Ottogas srl. L’ente spera di non incappare negli ulteriori rilievi della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, che nelle scorse settimana ha ricordato all’amministrazione Visconti di aver avuto il via libera al bilancio strutturalmente riequilibrato (il bilancio per i comuni in dissesto finanziario che deve passare per il vaglio del Viminale) solo perché il Comune si era impegnato, tra l’altro, ad esternalizzare il servizio tributi. E a fare soldi, ad incassare. La storia è tutta racchiusa in queste poche righe.

La giunta ha già varato la proposta che ora deve essere licenziata dal Consiglio comunale. Se dovesse passare, ma le perplessità sono numerose anche all’interno della maggioranza, il Comune di Marano affiderebbe la gestione del servizio idrico alla società Acquedotti Scpa. Una società consortile a prevalente capitale pubblico, il cui socio di maggioranza però è un soggetto privato, la Ottogas srl, che detiene il 49 per cento delle quote. L’altro 51 per cento, invece, è suddiviso tra i comuni (nove al momento) che hanno già aderito al Consorzio. Il maggior azionista, tra i comuni attualmente aderenti, è il comune di Orta di Atella, che detiene il 37 per cento delle quote riservate agli enti pubblici.

La possibile adesione al Consorzio ha sollevato – come era prevedibile – un vespaio di polemiche. Da più fronti sono piovute critiche. Per molti si tratta di “una manovra dal sapore tipicamente clientelare”, per altri – come riteniamo anche noi – non c’è alcuna necessità di varare in Consiglio comunale un atto del genere. Visconti, con il caso D’Alterio ormai esploso, le indagini della commissione d’accesso agli atti, che sfoceranno in un probabile scioglimento del Comune, e con il Pd napoletano ormai deciso ad affondarlo, è a un passo dalla caduta. A chi giova, dunque, votare in aula un provvedimento – come quello dell’esternalizzazione del servizio tributi – così impopolare e fonte di polemiche?

A nessuno. Il Pd, se non ci sono disegni clientelari dietro, se ne tiri fuori e lasci l’incombenza al futuro commissario (uno se Visconti dovesse dimettersi prima dello scioglimento) o dei commissari in caso di scioglimento per mafia.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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