La notizia è pressoché certa: Visconti non vuole azzerare l’esecutivo ma al massimo cambiare due assessori. Sette dissidenti, quelli di Agorà e il consigliere Luigi Carandente, ormai con un piede e mezzo tra i banchi della minoranza, insistono invece per l’azzeramento totale della giunta. Il primo cittadino non può (per ragioni ai più oscure) liberarsi di un paio di assessori, la De Nigris in primis, e sta tentando (disperatamente) di rompere l’assedio e spaccare il gruppo dei sei.
Il primo cittadino ha rapporti strettissimi con uno dei sei ribelli e spera di convincerlo ad accettare un solo assessore, ma ciò significherebbe che la lista Visconti uscirebbe dalla trattativa con le ossa rotte e tra i fischi e le pernacchie.
Un altro assessore dovrebbe andare al quartetto Marzi-Bruno-Scuteri-Cacciapuoti o, in alternativa, al Pd, se i democratici faranno valere anche il recente ingresso di “Padre Antonio Nastro”, ex lista Visconti.
Il problema grosso, però, è quello delle quote rosa. L’uscita di scena di Floriana Trematerra impone al sindaco di trovare una donna ma i sei di Visconti vogliono a tutti i costi poter piazzare in giunta il loro prescelto, ovvero l’ex dirigente di Giugliano (e di altri comuni) Antonio Discetti, esperto di tematiche urbanistiche e lavori pubblici.
Il mosaico è difficile da comporre. Comunque vada, qualcuno rimarrà a mani vuote. La lista Visconti potrebbe non ottenere i due agognati assessori, ma al massimo uno solo. Marzi e Bruno potrebbero, dopo tanto clamore, rimanere anche loro delusi se il sindaco dovesse accontentare anche il Pd. Se Visconti non muoverà alcuna pedina prima del consiglio comunale del 17, allora qualche grattacapo (se i dissidenti faranno sul serio) lo avrà anche lui. I sette potrebbero non presentarsi in consiglio (sarebbe la mossa politica più sensata) o anche mettergli i bastoni tra le ruote su qualche provvedimento, magari sostenendo la mozione che lo impegnerebbe a silurare il dirigente di area tecnica Pasquale Di Pace. La partita è in mano ai sei, ma i sei sapranno farsi valere nelle trattative?
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