Nelle ultime 48 ore, da quando cioè ha ufficializzato la crisi del ministero giallo-verde, gli hanno dato del «dittatore», del «pagliaccio», dell’«irresponsabile», dello «sprovveduto» e in ultimo del «tamarro» (cit. Beppe Grillo). I primi sondaggi del dopo-crisi sembrano premiare la scelta della Lega e condannare i Cinquestelle.
Le rilevazioni fatte dall’ istituto di Renato Mannheimer per Affaritaliani, infatti, quotano il Carroccio in salita con una forbice che va dal 37 al 40%. Insomma per gli italiani Salvini avrebbe fatto bene a staccare la spina al «governo dei No». A conferma di questa sensazione c’ è il fatto che a pagare sarebbero, secondo i numeri, proprio i pentastellati, in caduta libera e dati al 13/15% contro il 17 dei giorni pre crisi. A chiudere il cerchio c’ è un Pd in ripresa (24/25%) e Fratelli d’ Italia (7/8%) che consolida il sorpasso su Forza Italia (6/8%).
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