Nel nome di Giovanni Falcone e di Giancarlo Siani, ucciso da mandanti e sicari maranesi nel lontano 1985, si celebra oggi l’ennesima iniziativa in città sul tema della criminalità, del valore della legalità e sul giornalismo d’inchiesta. Nella stessa città, tuttavia, nella giornata di oggi un consigliere comunale rassegnerà le proprie dimissioni, dopo aver parlato di “clima politico tutt’altro che sereno, di un consiglio comunale ridotto a mera conta e non luogo di dibattito e analisi, dove qualcuno – sono sempre parole di Pazzella – ha addirittura voluto far rivivere atmosfere in stile Gomorra”. Il riferimento è alle parole di una consigliera comunale (“Qua comandiamo noi”). Nella stessa città capita spesso che qualche amministratore o consigliere attacchi o insulti (è capitato meno di dieci giorni fa) pesantemente quei giornalisti “scomodi”, non allineati, che in questa città approfondiscono e denunciano tematiche attinenti al malaffare. Nella stessa città poco o nulla (finora) è stato sul fronte dello sgombero o riutilizzo dei centinaia di beni abusivi o confiscati a imprenditori ed esponenti di camorra.
Per sconfiggere la camorra occorrono i convegni e i libri. Occorre parlarne, certo, ma occorre soprattutto fare di più nelle quotidiane attività istituzionali e amministrative e avere maggiore rispetto per chi di queste cose ne ha fatte una bandiera.
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