La corruzione spiegata ai ragazzi dell’istituto Levi di Marano: stamani l’incontro con Raffaele Cantone

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Una mattinata all’insegna di una tematica forte, come quella della corruzione, discussa con il magistrato Raffaele Cantone, presidente dell’Anac presente stamani all’istituto Levi di via Falcone. La neve, caduta abbondante sulla città, non ha fermato il giudice per anni impegnato sul fronte della lotta al clan dei Casalesi. Lui, Cantone, è sembrato molto interessato e divertito dai lavori preparati dal gruppo di studenti agli “ordini” delle professoresse D’Orsi e Nuvoletta.

Tante le domande rivolte a Cantone e tanti i lavori, incentrati sulla sua vita e sulla sua carriera. Il magistrato originario di Giugliano ha a più riprese ribadito che la “corruzione è un cancro perché fa gli interessi di pochissimi a scapito della collettività”. Numerosi i riferimenti al territorio e alla sua Giugliano, “distrutta – ha spiegato Cantone – saccheggiata dall’avidità di pochi. Io non sono andato via, è stata dura all’inizio vivere sotto scorta, ma ora ringrazio lo Stato che mi ha dato la possibilità di poter lavorare al meglio. Dalla mia carriera ho avuto tutto e non posso lamentarmi. Se c’è un rammarico? Sì, sarebbe bello se i risultati professionali, quelli ottenuti nel corso degli anni, potessero avere effetti e un’incidenza pratica anche nelle vite di tante altre persone. Il rispetto delle regole, il vivere nella legalità, anche nelle piccole cose, aiuta a sconfiggere i fenomeni delinquenziali e abitua le persone al rispetto della cosa pubblica. Chi corrompe e si fa corrompere – ha aggiunto – crea danni alla società, poiché a risentirne sono i servizi offerti ai cittadini”.

Tra gli argomenti trattati anche il tema della liberalizzazione delle droghe leggere. Cantone, che in passato si era mostrato scettico, è invece apparso molto possibilista. “E’ importante che i ragazzi non si avvicinino al mondo criminale e che le sostanze utilizzate siano controllate per evitare che i malviventi vendano prodotti contenenti sostanze ancor più letali per la loro salute”.

Nell’auditorium della Levi erano presenti il commissario straordinario Franco Greco, don Luigi Merola, don Ciro Russo e il tenente dei carabinieri Francesco Tessitore.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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