M5S, Di Maio pronto a cambiare le regole interne?

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L’unico che non si ferma un attimo e che è già in piena campagna elettorale è Luigi Di Maio. Trotta avanti e indietro tra Roma e Milano, discute e tratta con Davide Casaleggio. Mai come ora appare come il dominus del partito. Ma tra poco, non appena saranno rese note le regole interne per le «parlamentarie», potrebbe fare un ulteriore salto di qualità. Perché, a quando dicono alcuni parlamentari, i 5 Stelle vanno verso un ulteriore slittamento verso la forma «partito» (parola odiata). La «rivoluzione», come la chiamano ai piani alti, passerà per un rafforzamento dei poteri di Di Maio, che attualmente ha la qualifica di «capo politico» dei 5 Stelle. Ma è una qualifica che serve per la campagna elettorale e a Di Maio si vuole dare un ruolo più stabile, paragonabile a quello di un segretario di partito.

Le deroghe sull’età

Naturalmente non verrà chiamato «segretario», perché i 5 Stelle vogliono continuare a dirsi Movimento e a contestare la «casta dei partiti». Ma non è l’unico dogma che potrebbe saltare. Perché insieme all’incoronazione di un sovrano, potrebbero arrivare anche delle deroghe, in uno stile non troppo dissimile da quello che fa, per esempio, saltare il limite dei due mandati per i parlamentari pd: Di Maio ha bisogno di mantenere alla Camera un nucleo di fedelissimi, già rodati in questi anni, e quindi potrebbero essere assegnate delle deroghe al limite dei 40 anni di età massima per i deputati. L’alternativa sarebbe quella di modificare il tetto, facendolo salire a 45 anni. Ma è più probabile che si scelga la via delle deroghe ad personam. Così come ad personam e discrezionale potrebbe essere l’intervento dei vertici, ex post, sulle candidature. Si vogliono evitare i molti casi di dissidenza, con una scrematura alla fonte.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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