Il clan Orlando vantava significativi appoggi anche tra le forze dell’ordine: è quanto emerge nell’ambito delle indagini che oggi hanno portato all’arresto di trenta persone, ritenute appartenenti alla cosca attiva a Marano e comuni limitrofi, tra cui Calvizzano e Quarto. Nel comune flegreo era di casa, per lo spaccio di hashish, Gennaro Sarappo, anch’egli arrestato. Nell’intercettazione ambientale tra due presunti appartenenti al clan si fa riferimento a un caso di corruzione di un colonnello, non identificato, al quale sarebbero state versate somme di denaro. «La busta al Colonnello dentro al bagno gliel’ho data io…».
Gli inquirenti sono convinti che con l’operazione di oggi sia stato inferto un colpo decisivo alla cosca attiva a Marano, che a breve – secondo quanto confermato dai procuratori Fragliasso e Borrelli e dal comandante dei carabinieri di Castello di Cisterna, Rino Coppola – sarà sede di una nuova Compagnia dei carabinieri, giù realizzata in via Nuvoletta. Quanto agli episodi di estorsione contro i cugini Di Guida, imprenditori del ramo edile nonché esponenti politici, in un’occasione la richiesta estorsiva sarebbe stata avanzata da Salvatore Ruggiero, alias ‘o Russo, figlio di Giuseppe Ruggiero (“Cepp ‘e fung”), elemento di spicco del clan Polverino in carcere da alcuni mesi. In un altro caso da Armandino Lubrano.
Nel mirino degli inquirenti anche alcuni familiari di dipendenti comunali ed ex amministratori del Comune di Marano, sciolto per infiltrazioni della camorra lo scorso dicembre. Nelle mille pagine dell’ordinanza compare anche il nome dell’ex assessore della giunta Liccardo Eliodoro Belmare (per un caso di presunta estorsione ai danni di un ristoratore), non destinatario però di misura cautelare.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
