Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosa D’Amelio, ha approvato all’unanimità, con 39 voti favorevoli, la proposta di legge “Interventi per favorire la coltura della canapa (cannabis sativa) e le relative filiere produttive”, ad iniziativa dei consiglieri Gennaro Oliviero (Pd) e Maurizio Petracca (Udc). “La proposta di legge promuove e favorisce il ripristino della coltivazione della canapa industriale sul territorio regionale, quale coltura da reddito, per i diversi impieghi dei suoi derivati, nonché quale specie vegetale in grado di ridurre l’impatto ambientale in agricoltura” – ha spiegato Oliviero – relatore di maggioranza – che ha aggiunto: “essa è tesa a favorire lo sviluppo di filiere integrate riguardanti i prodotti realizzabili attraverso la coltivazione di canapa per uso alimentare, industriale, ambientale”.
“E il momento di fare scelte innovative e coraggiose per l’agricoltura e per la crescita sostenibile dell’economia del nostro territorio – ha sottolineato il consigliere del M5S Michele Cammarano, relatore di minoranza, per il quale “la canapa costituisce un’importante risorsa per il territorio anche per il settore della bioedilizia ed è necessario rafforzare l’impegno economico della regione per questo settore”. A sottolineate la positività della legge anche la consigliera di FI Flora Beneduce: “negli ultimi anni ci sia stata una vera e propria riscoperta e sperimentazione degli effetti benefici dei prodotti derivanti dalla canapa, riproposta come risorsa per un’agricoltura naturale ed innovativa e come occasione di sviluppo in molte filiere produttive”. “Una legge positiva ed innovativa che punta su un settore che può costituire un importante risorsa per il nostro territorio” – ha detto il consigliere di De Luca Presidente, Carlo Iannace.
La legge, che si applica alle coltivazioni di canapa delle varietà ammesse iscritte nel Catalogo comune delle varietà di specie di piante agricole le quali non rientrano nell’ambito di applicazione del Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di tossicodipendenza, istituisce un marchio di qualità per promuovere, sensibilizzare e incentivare azioni dirette alla coltivazione della cannabis sativa nei terreni inquinati , prevede azioni a sostegno della coltivazione della canapa sativa e delle filiere produttive attraverso progetti pilota e a beneficio di imprese agricole e associate, associazioni di produttori agricoli, reti di impresa, partenariati costituiti da norme imprese agricole, enti di ricerca, aziende sementiere, imprese di trasformazione ed altri soggetti che hanno tra i propri scopi la lavorazione, la commercializzazione e la promozione della canapa e dei prodotti derivati.
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Il Consiglio ha, invece, approvato, col voto contrario del M5S, l’inversione dell’ordine del giorno, proposta dal capogruppo di FdI Alberico Gambino, per discutere prima il ddl per il riconoscimento del debito fuori bilancio della Regione Campania nei confronti di Eav, e successivamente la proposta di proroga per ulteriori sei mesi delle attività della Commissione consiliare d’inchiesta sulle società partecipate, consorzi ed enti strumentali dipendenti dalla Regione.
La proposta di inversione dell’odg è stata formulata ed approvata a seguito della proposta di approfondimento del capogruppo del Pd Mario Casillo (condivisa dal capogruppo di Campania Libera, Francesco Borrelli) su tale proroga, alla luce dei rilievi espressi dai consiglieri del M5S e degli interventi di altri consiglieri intervenuti sul tema.
“Siamo contrari alla proroga di questa Commissione e presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale consumato e reiterato” – ha detto la consigliera Maria Muscarà del M5S – che ha aggiunto: “ le funzioni di questa Commissione sono un duplicato delle funzioni della Commissione speciale trasparenza e l’art. 44 dello Statuto è chiaro nel delimitare ad un massimo di sei mesi la sua durata, che è già stata prorogata una volta, collegando la sua sopravvivenza al raggiungimento degli obiettivi di indagine per cui è istituita, dei quali non c’è traccia nella relazione del presidente. Tutto questo ci induce a concludere che la proroga dei primi sei mesi e tantopiù di questi secondi sei mesi è illegittima, avendo trasformato la Commissione di inchiesta in una Commissione permanente e determinando uno spreco di risorse pubbliche di seicentomila euro all’anno”. Rilievi fermamente respinti dal presidente della Commissione, Luciano Passariello (FdI), che ha illustrato i contenuti della sua relazione sulle attività consultive e di indagine svolte, “attività che proseguono intensamente allo scopo di dare vita ad una riforma e riorganizzazione delle società partecipate regionali – ha sottolineato – , un lavoro da fare ancora lungo anche tenuto conto della ‘resistenza’ che troviamo da parte di alcune società partecipate ed alcune di esse risultano irreperibili. Per questo chiedo al Consiglio di condividere il prosieguo dei lavori della Commissione, anche tenuto conto della prassi consolidata che vede la proroga dei lavori delle Commissioni di inchiesta quando essi non sono conclusi”.
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