Il ‘Decreto Crescita’ aiuta il Napoli: Ancelotti sogna Cavani e Diego Costa

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Quando la politica entra nel calcio, gli effetti possono essere molteplici. Se lo fa con il “Decreto Crescita” e con un occhio particolare per il sud Italia, allora qualcosa d’importante potrebbe accadere. Il mercato, del Napoli ma non solo, può cambiare.

COSA CAMBIA – Qualora il decreto divenisse legge, i club italiani avrebbero la possibilità di acquistare un giocatore ad una tassazione agevolata. La tassazione sul lordo ad oggi è del 50%. Con il nuovo decreto legge la tassazione si ridurrebbe sensibilmente, in quanto il lordo passerà dal 50% al 30% del reddito. Per il Sud la differenza sarebbe ancora più netta: la tassazione dal 50% passerebbe al 10%. C’è però da sottolineare che il decreto varrebbe solo per i giocatori impatriati, cioè coloro che dal 1 maggio 2019 si trasferiscono in Italia dopo due anni di residenza all’estero. Per loro o per chi non è mai stato in Italia.  RIVOLUZIONE NAPOLI – Per un club come il Napoliche ha, storicamente, il problema degli ingaggi e non dei cartellini, si aprono allora scenari quantomeno inattesi. Soprattutto se a delineare le strategie del Napoli che verrà è l’avvocato del club, Mattia Grassani, uno degli uomini storicamente più vicini ad Aurelio De Laurentiis. “Il Decreto Crescita che attende la sua conversione entro 60 giorni è un propulsore per tutti i lavoratori e per tutte le leghe calcistiche. Il Presidente De Laurentiis – ha spiegato il legale a Radio CRC – sta studiando per creare una bella e grande rivoluzione al Napoli: è un presidente all’avanguardia e sicuramente non gli sfuggiranno tutti i passaggi per favorire il Napoli. Non si lascerà scappare nessuna frazione di questo decreto legge per fare un grande Napoli”.

I DESIDERI DI CARLO – Ed è ovvio che nei 60 giorni che potrebbero esser necessari per convertire in legge il decreto, il Napoli inizia a pensare in grande: perché, tanto per fare un’ipotesi, un ingaggio da 5 milioni ora non costerebbe più circa 10 milioni sulle casse del club, ma circa 6 milioni, tasse comprese. Da qui, nascono le dichiarazioni di De Laurentiis, quel “prima vendere” che ha fatto storcere il naso, ma che ora assume un senso diverso. Anche perché ADL ha tra le mani le richieste di Carlo Ancelotti. Nomi sì, ma soprattutto ruoli con caratteristiche ben precise. Partendo dalla necessità ritenuta più impellente: il Napoli produce tanto e spreca troppo, serve una prima punta d’area di rigore, uno che sappia concretizzare. Si guarda all’estero: ovvio che si cerca un profilo di alto livello, uno che possa cambiare l’inerzia dei numeri degli azzurri. Il primo nome, suggestione e sogno, è quello di Edinson Cavani, ex mai dimenticato. Una stella di prima grandezza, in rotta con il PSG. Non solo lui: anche Diego Costa e Radamel Falcao sono profili che, da chimere, divengono possibilità reali. L’attacco, ma non solo: il Napoli potrebbe approfittare del decreto crescita anche per l’acquisto di Trippier, esterno difensivo che, nelle idee di Ancelotti, prenderebbe il posto del partente Hysaj.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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