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Avrebbero preteso la tangente da alcuni imprenditori edili impegnati in lavori al centro di Giugliano. Con queste accuse Arturo Scala del 65 e Vittorio Borzacchelli del 58 erano stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I due (difesi dall’avvocato Luigi Poziello) sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso nonché dalla finalità di agevolare l’attività del clan Mallardo.
Il Tribunale del Riesame aveva parzialmente annullato l’ordinanza di custodia cautelare, escludendo i gravi indizi di colpevolezza per un’estorsione.
Hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli; il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia Dottoressa Antonella Serio ha chiesto la condanna per entrambi: anni 6 per Borzacchelli Vittorio alias o’nasone ed anni 7 mesi 6 di reclusione per Scala Arturo.
Processo rinviato al 10 Giugno per l’arringa dell’avvocato Luigi Poziello e per la Sentenza.
Le persone offese si sono costituite parte civile.
dalle indagini svolte dagli agenti del Commissariato di Giugliano in Campania, è emerso che gli indagati avrebbero preteso da vari imprenditori il pagamento di somme di denaro per consentire loro di proseguire nell’attività commerciale.
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