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Non ho ancora realizzato ciò che ho vissuto ieri sera. Dopo anni ed anni passati ad ascoltare i Pink Floyd, dopo tanti CD e vinili consumati, sono lì, ad un suo live. Forse, conscio dell’età che avanza, le mie aspettative non sono particolarmente alte. Poi, i riflettori si spengono, e, in un fascio di luce rosso, dal palco si vede spuntare una figura, che comincia a suonare la chitarra. La prima singola nota, un bending, ha cambiato completamente il mio stato d’animo: il cuore ha cominciato ad accelerare, gli occhi sono lucidi, tremano braccia e gambe e sento un brivido dietro la schiena. Quel suono, che ha accompagnato la mia crescita, che mi ha convinto ad imparare a suonare la chitarra, è sempre lo stesso da quasi 60 anni. Dopo un po’, parte “Breathe (In The Air)”, il primo estratto di “The Dark Side of the Moon”, la cui copertina l’ho fatta marchiare sulla pelle. Durante “Time” e “Wish You Were Here”, credo di essermi messo anche a piangere. Ma nulla è paragonabile a quegli ultimi 4 minuti, il mio assolo preferito, il più potente ed emotivo suono che sia mai riuscito ad ascoltare. Entro in un’altra dimensione, mi isolo completamente e siamo solo io e le note. Sipario.
Luca (Mugnano)