Tagli alla Sanità e polemiche. La sforbiciata vera è stata fatta da Monti, Renzi e Letta

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Fino al 2010 (governo Berlusconi, ministro Ferruccio Fazio) andava più o meno tutto bene, ossia andava che la spesa pro-capite sanitaria («i soldini che mettiamo per ogni italiano sulla Sanità») era di 2.436 dollari, perfettamente in linea con gli altri Stati Ue. Qualche mese dopo, l’han chiamata “austerità” e spending review per non dire che il momento di stringere la cinghia e basta, coi governi di Mario Monti prima (ministro Renato Balduzzi) ed Enrico Letta (ministro Beatrice Lorenzin) dopo quel divario è diventato insanabile. «La spesa pro-capite in Italia non è aumentata, altrove sì. Si è creata una differenza oggettiva tanto che, anche se il fondo sanitario è tornato a crescere» e a essere in linea, lui sì, con la spesa pro-capite europea, quella voragine lì era e lì ci è rimasta: sul groppone.

SFORBICIATA
Al portafoglio tutto questo pesa in termini di “tagli” al servizio sanitario nazionale per 25 miliardi di euro effettuati tra il 2012 e il 2015 (governi Monti, Letta, Renzi); tagli che, tra l’altro, le Regioni valutano qualcosina in più, cioè circa 30 miliardi; di una riduzione ulteriore nell’ordine di un miliardo in virtù della legge di stabilità del 2014; di circa undici miliardi di euro ancora per il quinquennio 2015 – 2019 (governi Renzi, Gentiloni, Conte uno). Totale, una sforbiciata di 37 miliardi di euro ben prima che arrivasse la pandemia da Covid e ben prima che Giorgia Meloni mettesse piede a Palazzo Chigi.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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