Con una determina del 27 dicembre, pubblicata solo di recente, con ben 3 mesi di ritardo, l’ufficio tecnico ha affidato alla ditta EdilCecere i lavori per la messa in sicurezza di alcuni tratti di strada. Importo degli interventi pari a 174 mila euro. L’ affidamento è avvenuto al termine di una procedura negoziata senza pubblicazione di bando di gara tramite Me.Pa.
Fin qui tutto regolare, se non fosse che a distanza di 8 mesi dall’approvazione del nuovo codice dei contratti (D.Lgs. n.36/2023) il Comune di Marano ed in particolare l’Ufficio Tecnico utilizzino ancora articoli del vecchio codice dei contratti del 2016, abrogato proprio con l’entrata in vigore dell’ultimo codice.
Ricordiamo che dal 1 luglio 2023 le disposizioni del codice hanno acquisito efficacia. Da qui la domanda, che rivolgiamo agli addetti ai lavori: è possibile che per una procedura di questo importo (molto elevato) si utilizzino procedure di gare vecchie?
L’ufficio richiama l’articolo 63, comma 5, del D.Lgs. n.50/2016. E’ legittimo o si tratta di un errore amministrativo sfuggito a Segretario generale, sindaco e consiglieri?
NOTA DEL RESPONSABILE DEI LAVORI PUBBLICI
Come di certo vi risulterà, non è mia abitudine intervenire per commentare articoli o notizie ma, nella fattispecie, nonostante le motivazioni siano anche riportate della determina citata, mi corre l’obbligo di fare presente che ai sensi del nuovo codice, per i procedimenti in corso, le cui procedure, contratti, bandi, siano stati approvati, pubblicati ecc.., prima della sua entrata in vigore, fino al 31 dicembre 2023 si applicava il D.Lgs. 50/16. Tanto era dovuto per completezza di informazione.
INGEGNERE GIOVANNI NAPOLI
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