Punti di vista. Marano, cronaca di un disastro. Izzo: “Non ci resta che inviare una lettera a Gesù Bambino”

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Oramai la città di Marano di Napoli, il cui Consiglio Comunale è stato sciolto per ben 4 volte per infiltrazioni camorristica, è una cittadina che oltre ad essere considerata fucina di camorra, nonostante la grande maggioranza della popolazione è composta da gente dedita al lavoro e di moralità provata, nell’ultimo periodo viverla è diventato impossibile in quanto ogni settore della vita amministrativa e sociale è in affanno. Viabilità caotica con strade al limite della percorribilità dove la sicurezza è pura chimera, cumuli di immondizia che sono dimora di grossi ratti che mettono in serio pericolo la situazione igienica – sanitaria cittadina con grave pericolo della salute pubblica Rete idrica ridotta in colabrodo, con interruzione dell’ erogazione dell’ acqua che rende impossibile la vita quotidiana delle famiglie. Tutto ciò nonostante le tariffe dei canoni della spazzatura e dell’acqua sono i più cari del paese Italia. Macchina comunale al collasso dove gli uffici hanno personale al lumicino e non sono in grado di dare risposte adeguate ai cittadini. Programmazione anche dell’ordinario che annaspa sotto il macigno di un dissesto economico che blocca tutto e tutti, una situazione da terzo mondo, dove anche respirare diventa difficile per l’ ansia del futuro prossimo. In una situazione di così degrado e dopo reiterati appelli per il ripristino della “normalità” sul territorio cittadino, in vista del Santo Natale non ci resta che ridiventare bambini e inviare la letterina a Gesù Bambino, affinché riporti la normalità nella nostra amata Marano, con la speranza che il Paradiso non sia commissariato.
Michele Izzo
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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