Covid, dalla quarantena ai tamponi: cosa cambierà per gli alunni delle scuole

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Una delle principali novità dovrebbe riguardare l’introduzione di una differenziazione tra alunni vaccinati e non anche alle elementari, e l’estensione alla primaria delle regole già in vigore per medie e superiori. Anche i più piccoli dovrebbero quindi passare in Dad a fronte di tre casi in classe e non più due. Se così fosse, con due positivi rimarrebbe a casa solo chi è vaccinato da più di 4 mesi o non ha mai ricevuto nemmeno la prima dose, oppure ha contratto il virus ed è guarito da più di 120 giorni.

Il periodo di Dad sarà comunque più breve rispetto a quello attuale e potenzialmente diverso. Il governo dovrebbe infatti equiparare il sistema delle quarantene scolastiche a quello in vigore per tutti i cittadini: niente isolamento per vaccinati da meno di 120 giorni o con booster e guariti, 5 giorni per chi è vaccinato o guarito da più di 120 giorni e 10 giorni per i non vaccinati.

Se questa decisione fosse confermata, cambierebbero anche le regole per il rientro a scuola. I ragazzi in autosorveglianza che non hanno avuto sintomi potrebbero infatti tornare in classe senza nemmeno presentare il tampone. Quest’ultimo sarebbe richiesto solo a chi è risultato positivo o ha avuto dei sintomi.

Secondo alcune indiscrezioni, potrebbe cambiare anche il sistema T0-T5 che vige nella scuola primaria e prevede sia di fare un test nel momento in cui si viene a sapere che un compagno è risultato positivo, sia di ripeterlo cinque giorni dopo. Questo tipo di “sorveglianza attiva” potrebbe essere sostituito da un T3, ovvero dall’indicazione di eseguire un unico tampone a tre giorni di distanza dalla comunicazione di un caso positivo.

Dovrebbe invece rimanere tutto invariato per le scuole dell’infanzia dove con un caso di positività si applica al gruppo classe/alla sezione la sospensione delle attività, per una durata di dieci giorni. Una scelta dovuta al fatto che in questa fascia d’età i bambini non sono vaccinati e non portano le mascherine.

“La dad deve diventare una misura solo per l’emergenza. Chi è vaccinato o guarito dovrebbe restare sempre in classe: è anche un modo per spingere ulteriormente sulle vaccinazioni”, ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Una linea che sposa anche la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti secondo la quale bisogna fare tutto il possibile “per mantenere il percorso didattico e l’organizzazione scolastica in presenza, anche nelle scuole primarie”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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