Il governo valuti l’opportunità di adottare adeguate misure volte all’equiparazione del rapporto di lavoro dei medici convenzionati di emergenza territoriale con quello dei medici dipendenti del Sistema Sanitario Nazionale. A chiederlo, con un Ordine del Giorno presentato oggi, a margine delle votazioni in Aula del Decreto Sostegni bis, è l’onorevole Antonio Pentangelo (FI), già primo firmatario di un emendamento a favore del passaggio dei medici convenzionati di emergenza territoriale-118 nei ruoli delle aziende sanitarie locali.
“La mancata equiparazione di questi preziosi professionisti ai medici dipendenti del Sistema Sanitario Nazionale – spiega l’esponente di Forza Italia – determina di fatto una disparità di trattamento in ordine ai diritti riconosciuti, a parità di mansioni, a chi è già nei ruoli delle Asl”.
“Il tema – prosegue Pentangelo – non è solo quella di una prospettiva di vita lavorativa in stabilità, ma anche del pari riconoscimento del diritto al Tfr, alle ferie, alla tredicesima, all’aspettativa e ad una copertura sanitaria che non sia quella di un’assicurazione privata. Per non parlare dell’impossibilità, per i medici convenzionati, di poter accedere ai diritti garantiti dalla legge n 104 del 1992 e quindi di poter prestare assistenza ai parenti malati non autosufficienti o disabili”.
Nel documento posto all’attenzione del Governo, l’esponente di Forza Italia punta l’indice anche sulla differenza di e remunerazione che risulta particolarmente discriminatorie nei confronti di questi medici.
“Un chiaro esempio ce l’offre la campagna vaccinale – rende noto Pentangelo -: il compenso orario dei medici dipendenti è pari, viste giustamente anche le responsabilità, a 80 euro l’ora mentre per svolgere l’identico servizio i medici del 118 percepiscono appena 20 euro l’ora”.
“Nessuna meraviglia, dunque – rimarca – se l’emergenza territoriale-118, fondamentale anche per il decongestionamento dei Pronto Soccorso, sia al centro di una vera e propria fuga di questi medici verso altri servizi meno rischiosi e meglio remunerati”.
Per l’esponente campano di Forza Italia “serve un momento di riflessione, un percorso che ne consenta il passaggio, in maniera stabile e dignitosa, nel servizio sanitario nazionale”.
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