Pomigliano: “Rinascita” chiede la cittadinanza onoraria per Patrick Zaki. Ecco il testo della mozione

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Pomigliano d’Arco: «La storia di Patrick Zaky riapre per noi italiani una ferita profonda e mai guarita che è quella legata alla tortura ed all’uccisione di Giulio Regeni, e ci ricorda di come in Egitto il dissenso e la libertà d’espressione vengano repressi col sangue, la violenza e la cancellazione dei diritti». Parole contenute nella mozione consiliare che il consigliere comunale di Rinascita, Antonio Avilio, ha protocollato questa mattina, 14 dicembre del 2020.

Il documento chiede al sindaco e all’amministrazione comunale di Pomigliano d’Arco di: «attivare la procedura per concedere la cittadinanza onoraria del Comune di Pomigliano d’Arco a Patrick Zaky, al fine di contribuire alla battaglia per restituire la libertà ad un giovane studente ed attivista; prendere posizione e chiedere formalmente al Governo italiano il ritiro dell’Ambasciatore italiano al Cairo ed affiggere sulla facciata principale della Casa Comunale uno striscione recante la scritta “Libertà per Patrick, Verità e Giustizia per Giulio”».

«Questa mozione, – spiega il consigliere Avilio – è nella sostanza identica a quella presentata da Antonio Tondi, – ex consigliere comunale del gruppo misto, oggi tra i componenti di Rinascita – il 30 maggio scorso, che non è mai stata calendarizzata nella precedente consiliatura. Oggi, alla luce degli ultimi avvenimenti che riguardato la prigionia di Patrick Zaky e gli ultimi sviluppi sul caso della morte di Giulio Regeni, abbiamo presentato questa mozione all’attenzione della nuova amministrazione di Pomigliano d’Arco e chiediamo venga discussa quanto prima».

L’impegno di Rinascita però non si ferma solo all’ambito consiliare, infatti, parallelamente alla presentazione della mozione, il gruppo di sinistra pomiglianese ha annunciato anche l’iniziativa “Una panchina gialla per Giulio”, lanciata dal gruppo Laps, successivamente confluita in Rinascita. «Lo scorso agosto, – si legge sulla pagina Facebook ufficiale di Rinascita – tramite una campagna di crowfunding, sono stati raccolti i fondi per la realizzazione della panchina, simbolo di richiesta di verità sulla morte di Giulio Regeni e in memoria dello stesso. In ricordo del suo amore per la vita, per la cultura, per la sua curiosità e apertura verso gli altri, abbiamo individuato un luogo che lo rappresentasse appieno: l’esterno del Palazzo dell’Orologio» sede storica della biblioteca e dell’aula studio comunale frequentata abitualmente dagli studenti della città, oltre che luogo simbolo della Cultura pomiglianese. Di seguito il testo integrale della mozione.

OGGETTO: Mozione consiliare ex art. 29 del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale per
la concessione della cittadinanza onoraria a Patrick Zaky, studente dell’Alma Mater Studiorum -Università di
Bologna ed attivista per i diritti umani e di genere.

Al Presidente del Consiglio Comunale di Pomigliano d’Arco;
Al Sindaco di Pomigliano d’Arco;
Al Consiglio Comunale di Pomigliano d’Arco;
PREMESSA
Patrick Zaky è un ragazzo egiziano di 27 anni, attivista e studente. Nel settembre del 2019 si era trasferito in Italia per frequentare un master internazionale in Studi di Genere presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Lavorava, inoltre, come ricercatore per i diritti umani e di genere all’ElPR — Egyptian Initiativefor Personal Rights, un’organizzazione egiziana che dal 2002 si impegna per rafforzare e proteggere i diritti e le libertà fondamentali in Egitto.
Lo scorso febbraio aveva deciso di approfittare di un breve periodo di vacanza e fare ritorno per qualche giorno in Egitto dalla sua famiglia e dai suoi amici. Il 7 febbraio, tuttavia, non appena atterrato all’aeroporto del Cairo veniva arrestato in assenza di apparenti motivi, trattenuto per 24 ore senza che ne fosse data notizia ai familiari, interrogato ed infine incriminato. L’accusa è quella di “istigazione al rovesciamento del governo e della
Costituzione” per aver pubblicato notizie false con l’intento di disturbare la pace sociale, per aver incitato proteste contro l’autorità pubblica, per aver utilizzato i social network per minare l’ordine sociale e la sicurezza pubblica e per aver istigato alla violenza ed al terrorismo. Eppure Patrick era soltanto uno studente ed un attivista che
difendeva i diritti umani.
Successivamente al suo arresto è stato trasferito a Mansoura e poco dopo nel carcere di Tora, dove si trova tutt’ora in stato di custodia cautelare. Durante tale periodo — riferiscono i legali del giovane e l’ElPR — Patrick Zaky è stato minacciato, picchiato, torturato e sottoposto all’elettroshock. E’ in questo modo che la macchina della repressione egiziana reprime il dissenso. Un recente rapporto di Amnesty International, intitolato “Stato di
eccezione permanente”, riferisce di continue violazioni dei diritti umani da parte delle autorità egiziane nei confronti di attivisti, giornalisti, ma anche semplici cittadini, di arresti e detenzioni arbitrarie che durano mesi e talvolta anni senza che si giunga ad un processo, di complicità delle autorità nella tortura, in omicidi e sparizioni
forzate, come è accaduto a Giulio Regeni.
Dal 7 febbraio sono trascorsi oltre otto mesi e Patrick Zaky si trova ancora privato della propria libertà personale per aver espresso le sue idee e le sue opinioni. Nel corso di queste settimane le udienze che dovevano decidere sulla continuazione del suo stato di detenzione hanno subito continui rinvii, legati soprattutto al fatto che in Egitto l’attività giudiziaria è ferma a causa del coronavirus, e solo nell’udienza del 6 dicembre è stato disposto un
rinnovo della custodia cautelare in carcere. Proprio il coronavirus, inoltre, a causa dell’asma di cui è affatto Patrick Zaky, rischia di rappresentare un ulteriore pericolo se si considera che in carcere il rischio di contagio è più alto che fuori.
Nonostante il Ministro degli Esteri italiano e nostro concittadino, Luigi Di Maio, avesse annunciato di non voler lasciare solo Patrick Zaky e di voler seguire tutte le fasi del processo e della sua vicenda giudiziaria contando anche sul contributo e sul lavoro dell’ambasciatore italiano al Cairo, il ruolo della diplomazia italiana non sembra
essere stato incisivo come proclamato. Dopo oltre otto mesi di prigionia, l’ambasciatore italiano al Cairo, Giampaolo Cantini, non ha esercitato pressioni sul governo egiziano e dichiarato formalmente che la posizione dell’Italia fosse quella della immediata scarcerazione.
La storia di Patrick Zaky riapre per noi italiani una ferita profonda e mai guarita che è quella legata alla tortura ed all’uccisione di Giulio Regeni, rimasta ancora senza colpevoli, e ci ricorda di come in Egitto il dissenso e la libertà d’espressione vengano repressi col sangue, la violenza e la cancellazione dei diritti. Patrick Zaky amava il nostro Paese, aveva deciso di vivere in Italia, di conoscere la nostra cultura, di studiare a
Bologna e formarsi nelle nostre università, pertanto concedergli la cittadinanza italiana — come da settimane chiedono numerosi intellettuali, giornalisti, accademici e parlamentari — potrebbe fermare le torture, restituirgli la libertà e salvargli la vita.
Alla luce di questa tremenda vicenda e nel tentativo di esercitare pressioni su chi oggi ha la responsabilità ed il compito di provare a salvare la vita di un innocente, sarebbe un atto doveroso, significativo e dal forte impatto, anche per quello che la nostra Città rappresenta, difendere i diritti politici, i diritti individuali, la libertà di pensiero e di espressione di Patrick Zaky e concedergli la cittadinanza onoraria del Comune di Pomigliano d’Arco.
SI IMPEGNA
Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Pomigliano d’Arco
– Ad attivare la procedura prevista dal vigente Regolamento per il conferimento della Cittadinanza Onoraria e concedere la cittadinanza onoraria del Comune di Pomigliano d’Arco a Patrick Zaky, al fine di contribuire alla battaglia per restituire la libertà ad un giovane studente ed attivista;
– A prendere posizione e chiedere formalmente al Governo italiano il ritiro dell’Ambasciatore italiano al Cairo;
– Ad affiggere sulla facciata principale della Casa Comunale uno striscione recante la scritta “Libertà per Patrick, Verità e Giustizia per Giulio”.
Pomigliano d’Arco, 14 dicembre 2020 Il Consigliere Comunale
Antonio Avilio.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews

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