La diaspora dei grillini: ora rischiano in undici

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Il Movimento 5 stelle perde altri due parlamentari. Dopo l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti e il senatore Gianluigi Paragone, anche i deputati Nunzio Angiola e Gianluca Rospi danno l’addio. E con la stretta data dai vertici sulle restituzioni, altri 11 parlamentari (6 deputati e 5 senatori) che non rendicontano da più di un anno rischiano di essere cacciati per direttissima. Altri 10 deputati e 2 senatori potrebbero invece incorrere in una sospensione, perché rimasti indietro con le loro restituzioni ai primi mesi del 2019.

Luigi Di Maio vuole riaprire la stagione del pugno duro che aveva caratterizzato lo sbarco in Parlamento dei ragazzi di Beppe Grillo nel 2013. Il suo è un ultimo tentativo di mettere ordine, far rispettare le regole, rendere più compatto il gruppo anche a costo di perdere qualcuno. In questo primo anno e mezzo di governo, infatti, il Movimento ha perso 19 eletti. Molti di questi però non sono stati cacciati, ma se ne sono andati con le loro gambe, criticando il leader e il suo cerchio magico. Adesso, invece, potrebbero arrivare le prime ondate di sanzioni comminate dai probiviri. Gli eletti avevano tempo fino al 31 dicembre per mettersi in regola, eppure in molti non lo hanno fatto. Nella selva di parlamentari morosi si trova di tutto. Ci sono nomi di peso come quelli di Carla Ruocco e Simone Valente, accompagnati da quelli di semplici peones; c’è chi preparerebbe il suo approdo nel nuovo progetto politico di Fioramonti, come Luigi Di Marzio, e dissidenti in aperta polemica con Di Maio e Davide Casaleggio, ma anche parlamentari al secondo mandato che forse, con l’avvicinarsi della fine della loro esperienza politica, sperano semplicemente di fare cassa.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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