Marano, sentenza Bertini. La vicenda Mercato ortofrutticolo e il grande riscontro del lavoro di Terranostranews, dopo anni di accuse, querele e insulti

0
2.015 Visite

Le motivazione della sentenza del processo Bertini più altri, rese note oggi dopo mesi e mesi di attesa, sono la conferma dell’enorme lavoro svolto da Terranostranews negli ultimi dieci anni. Qualche anno fa, nonostante gli attacchi dell’ex sindaco, e ben tre querele all’indirizzo del nostro direttore, a cui vanno sommati gli insulti a ripetizione formulati dai suoi sostenitori nei nostri, scrivemmo una ventina di articoli sui misfatti amministrativi maranesi, prendendo in esame alcune vicende clamorose come Palazzo Merolla, la masseria del Galeota, il Pip, la storia del mercato ortofrutticolo e tanto altro. Quegli articoli sono passati al vaglio del pm Di Mauro – grande magistrato oggi in forza a Napoli nord – e sono confluiti in un’inchiesta che portò all’arresto di Bertini e a un processo che vide coinvolti anche l’imprenditore edile Angelo Simeoli e i fratelli Raffaele e Aniello Cesaro. Negli articoli scrivevamo che quelle operazioni compiute da Bertini e dalla sua giunta o comunque amministrazione erano a dir poco opache e lo facevamo mostrando atti, documenti, facendo riferimento a fatti realmente accaduti a vicende politiche che si intrecciavano con altre situazioni poco trasparenti. Fummo querelati, insultati su alcuni giornalini, tra cui quello dell’ex sindaco condannato in primo grado per concorso esterno con la camorra. Ma tenemmo duro, ci difendemmo con successo nelle aule giudiziarie e rendemmo – sempre attraverso il direttore Bocchetti, testimonianza nelle aule giudiziarie. Quello che scrivemmo ha trovato riscontro in procura, a Napoli nord, e anche in tribunale con la successiva sentenza di colpevolezza di Bertini e altri.

Nei passaggi che seguono ci soffermiamo sulla vicenda del mercato ortofrutticolo di Marano, non nota a tutti, ma più volte richiamata negli articoli di Terranostranews. Il periodo in esame è quello della giunta Visconti, poi sciolta per camorra.

La storia recente del mercato (nella foto un infuocato consiglio comunale di qualche anno fa sulla questione mercato) e il passaggio nella sentenza.

Secondo i giudici, nel corso dell’istruttoria dibattimentale, sono emerse prove che evidenziano come Bertini Mauro abbia sempre avuto una chiara conoscenza della compagine camorristica operante nella città di Marano e della necessità di relazionarsi ad essa.

Egli, infatti, non si limita a riferire episodi delittuosi caduti sotto la percezione diretta della pubblica amministrazione, ma è in grado di operare una ricostruzione puntuale del fenomeno criminale, facendo riferimento a persone precise, ai loro appellativi, alla loro attività, alla ingerenza nel comune.

Così il materiale intercettivo, raccolto negli anni 2018 e 2019, si apre un’ulteriore finestra da cui osservare il comportamento di Bertini Mauro in occasione di una specifica vicenda relativa al mercato ortofrutticolo, consentendo di apprezzarne la perfetta conoscenza dei problemi della città, del coinvolgimento di soggetti legati alla criminalità organizzata ed addirittura con riferimento al mercato ortofrutticolo, da consigliere di opposizione indicherà una proposta diversa da quella prescelta dall’amministrazione comunale, sorprendendosi del fatto che l’allora Sindaco non cedesse alle pressioni che egli stesso fomentava, ipotizzando che le autorità in sede prefettizia non volessero seguire la strada, che egli stesso indicava, come quella preferibile, proprio per non agevolare il potere mafioso.

L’attività tecnica seguita dagli investigatori registrava alcune significative conversazioni
relative alla vicenda del mercato ortofrutticolo, che si svolge nel periodo 2018/2019. Preliminarmente occorre premettere che nella relazione presupposta al decreto prefettizio
di scioglimento del comune di Marano dell’anno 2016 si dà ampiamente conto della vicenda, evidenziando che nel comune di Marano di Napoli alla via Unione Sovietica insisteva un’area comunale destinata a mercato ortofrutticolo sulla quale insistevano degli stand assegnati senza contratti, senza regolamento e rispetto ai quali gli occupanti risultavano morosi. All’esito degli accertamenti demandati alla Tenenza dei Carabinieri di Marano di Napoli risultavano alcune ditte (9 su 20) che avevano collegamenti con la criminalità organizzata. La commissione rappresentava, dunque, una situazione di grave illegalità derivante dalla assenza di provvedimenti amministrativi con i quali fossero stati assegnati gli spazi, la morosità nel pagamento dei canoni e la presenza si soggetti legati alla criminalità organizzata, nonché congiunti di amministratori locali con evidenti conflitti di interesse. In particolare, emergeva che uno degli intestatari era il fratello di Simioli
Giuseppe ‘o petruocelo, un altro il fratello di Di Guida Antonio. Per queste ragioni, i commissari intervenivano disponendo la chiusura del mercato ortofrutticolo.

Le conversazioni intercettate cadevano in un momento storico preciso, successivamente
all’esaurimento del mandato dei commissari e immediatamente dopo l’insediamento della nuova amministrazione comunale successivamente alle elezioni del mese di ottobre del 2018 e cristallizzavano il movimento dei cd. Mercatari che cercavano sponde e sostegno anche presso Bertini Mauro che, pur ottenendo un buon riscontro elettorale, non partecipava al ballottaggio, e diveniva consigliere di minoranza.

In particolare, nel momento storico in cui si registravano le conversazioni era di poco successivo all’insediamento della nuova amministrazione che doveva rispondere alla domanda di riapertura del mercato ortofrutticolo, banco di prova con l’opposizione. Si delineava subito la necessità di assegnare l’area comunale sulla quale insorgeva il mercato ortofrutticolo, contrapponendosi due impostazioni, che emergevano plasticamente nel
consiglio comunale monotematico del 29/03/2019 (cfr. verbale acquisito agli atti su richiesta della difesa all’udienza del 18/2/2022). Da un lato, vi è la soluzione anticipata dai commissari prima della conclusione del mandato che vuole la messa a norma dell’area a carico del Comune, la definizione di un regolamento comunale per la gestione degli spazi e l’indizione di una gara pubblica per l’assegnazione delle singole concessioni a soggetti che, tra l’altro, siano dotati della certificazione prefettizia antimafia.

L’altra impostazione –  quella di Bertini – propone l’assegnazione in locazione dell’intera area ad una società consortile cooperativa costituita dagli stessi mercatari, che si assuma l’onere di messa a norma dell’intera area e la divisione tra suoi soci degli stalli, ma anche la verifica della certificazione antimafia a carico dei soci sia al momento della costituzione della società che nei momenti successivi ed anche in caso di subentro di soggetti nuovi. In questo caso, il vantaggio dell’amministrazione comunale in dissesto sarebbe triplice: riapertura rapida del mercato risolvendo un problema occupazionale rilevante, considerata l’importanza economico-sociale del mercato ortofrutticolo; un significativo risparmio di spesa per la messa a norma dell’area, spostando i costi sul consorzio concessionario; potere di controllo sugli assegnatari con la previsione della revoca ad nutum dell’intera concessione in caso di verifica successiva negativa in materia di certificazione antimafia.

Dal verbale del consiglio comunale, monotematico, emergeva chiaramente che il Sindaco
Visconti e la Giunta, all’esito di un lavoro di qualche mese, giungevano alla conclusione che la via da seguire fosse quella propugnata dai Commissari e sollecitata dagli ambienti prefettizi che seguivano la vicenda, mentre l’opposizione e, segnatamente, il Consigliere Mauro Bertini optava per la seconda soluzione. Il dibattito consiliare si svolgeva in maniera chiara e cristallina e Bertini Mauro incalzava il Sindaco e la Giunta, evidenziando l’errore politico ed amministrativo che stavano commettendo, perché seguendo la loro impostazione il mercato non sarebbe stato più aperto e non avrebbero dato la risposta necessaria per la città e per l’occupazione delle famiglie rimaste senza lavoro. Quanto avveniva “dietro le quinte” e mentre fervevano i lavori della commissione consiliare di cui il consigliere Bertini era membro, veniva cristallizzato con le conversazioni intercettate, durante le quali Bertini Mauro discuteva con Schiano Gaetano (non indagato) e Iorio Vincenzo (non indagato) rappresentanti dei 20 mercatari ed anche con il difensore di essi, avvocato Napolano. Spesso nelle conversazioni si fa riferimento al sindaco Visconti Rodolfo ed al vicesindaco Taglialatela Francesco. In più occasioni Bertini proponeva a Taglialatela di seguire la strada da lui indicata, ma in numerose circostanze, trovando una resistenza da parte dell’Amministrazione Comunale pro tempore, che voleva indire un bando pubblico per individuare gli standisti assegnatari.

 

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti