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Luigi Ciccarelli, villaricchese del 1995, era stato arrestato lo scorso mese per estorsione consumata aggravata dal metodo mafioso, per aver preteso 2mila euro dal titolare di un hotel, quale “rata” da pagare per Pasqua. Difeso dall’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, il Tribunale del riesame di Napoli (dodicesima sezione Presidente Russo) ha revocato la custodia cautelare in carcere, concedendo gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Il fatto
Duemila euro tre volte l’anno per sostenere le famiglie dei carcerati. Era la richiesta estorsiva che i giovani rampolli del clan Ferrara-Caccipauoti facevano ai titolari di un hotel a Villaricca su via Campana. Dopo la denuncia e le indagini dei carabinieri della Compagnia di Giugliano, però, per gli estorsori sono scattate le manette. A finire in carcere Antonio Mallardo, Luigi Ciccarelli e Antonio Maglione.
Villaricca, racket all’hotel per “le famiglie dei carcerati”: tre arresti nel clan Ferrara
Si presentano nella hall dell’hotel per ben quattro volte, pretendendo 6mila euro l’anno (da suddividere in tre tranche da 2mila euro a Natale, Pasqua e Ferragosto). L’incubo per i titolari della struttura alberghiera è iniziato il 20 dicembre 2023 quando uno sconosciuto si reca nella reception e chiede espressamente il versamento di una somma di danaro per “le famiglie dei carcerati di Villaricca”.
Lo stesso esattore si rifà vivo il 5 gennaio successivo, e di fronte all’offerta di 200 euro da parte di uno dei titolari, lancia le banconote all’aria e sbotta: “Io ci piscio sopra i 200 euro. Io cerco 2mila, 2mila e 2mila”. I titolari dell’albergo non cedono ai ricatti e pochi giorni dopo presentano denuncia ai carabinieri.
L’arresto in flagranza
Passano due mesi e nella hall, a inizio marzo, si presentano due facce nuove. Si tratta di Antonio Maglione, figlio di Giuseppe Maglione detto Nino d’Angelo, noto esponente del clan Ferrara-Cacciapuoti, e di Antonio Mallardo. Rinnovano la richiesta estorsiva. La somma pretesa non cambia: 2mila euro ogni quattro mesi.
I titolari neanche questa volta cedono alle pressioni dei malviventi e si rivolgono di nuovo alle forze dell’ordine. Mallardo, ignaro della denuncia sporta dagli albergatori, si ripresenta il 19 marzo scorso. Nelle sue mani verranno materialmente versati i soldi della tangente che faranno scattare per luil’arresto in flagrante. All’esterno dell’hotel, il giovane del clan troverà ad aspettarlo i carabinieri della sezione operativa di Giugliano.
Per gli altri due, invece, Maglione e Ciccarelli, le manette sono scattate lo scorso 25 marzo dopo l’ordinanza di custodia cautelare emanata dalla Procura di Napoli Nord. A eseguire il provvedimento i militari dell’Arma. Risponderanno di associazione di stampo mafioso per delinquere finalizzata all’estorsione.