Napoli. Gratteri dà lezione ai giornalisti su dark web, risorse informatiche, abusivismo

0
725 Visite

Intercettazioni criptate, abusivismo edilizio, inquinamento, i rischi legati all’uso distorto e illecite delle risorse informatiche, la camorra che si muove nel “dark web” per non essere intercettata. Sono questi gli argomenti trattati dal Procuratore di Napoli Nicola Gratteri durante la lezione di formazione ai giornalisti, organizzata dal Sindacato unitario della Campania  Sugc (aderente alla Federazione nazionale della Stampa Italiana) nella Caserma “Nino Bixio” a Monte di Dio, dove ha sede il IV° Reparto Mobile Polizia di Stato. I temi affrontati nel corso di formazione “Giustizia e Informazione”, al quale hanno partecipato il Presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Vittorio Di Trapani, il commissario nazionale Unione cronisti Claudio Silvestri, la Segretaria del Sugc Geppina Landolfo e Mimmo Rubio Responsabile del dipartimento Legalità del Sindacato giornalisti, sono stati moderati da Angelo Covino. Gratteri ha cominciato dagli abusi edilizi: <l’abusivismo edilizio è complicato, guardiamo ad esempio quello che è successo a Ischia lo scorso anno e che per fortuna quest’anno non si è ripetuto perché non ci sono stati forti temporali. Ma ovunque si è costruito in luoghi pericolosi. I sindaci dicono che non hanno fondi per demolire centinaia di edifici abusivi, ma io mi impegno a demolire. In Calabria mi sono ingegnato, andando dall’assessore all’ambiente a Catanzaro dicendo che ci sono 250 appartamenti abusivi che hanno avuto dal giudice l’ordine di demolizione. Funzionò e vennero abbattuti. Il mio obiettivo ora è di provare a farlo a Napoli. In procura, ha spiegato Gratteri, ho fatto una distribuzione di deleghe ai magistrati e sensibilizzato le sezioni sull’abusivismo edilizio e sull’inquinamento a dare una accelerazione>. Sul fronte camorra, il Procuratore ha evidenziato che a Napoli vede una camorra molto evoluta: <C’è la camorra che fa le stese, una cosa che in Calabria è inimmaginabile perché dopo due giorni i ragazzi in moto non li vedresti più, e una camorra forte nell’imprenditoria, nel terziario, nella distribuzione e molto forte nel Dark Web>. E a preoccupare Gratteri, sono proprio i canali di comunicazione che già da tempo usa la mafia nelle sue modalità operative, avvalendosi oltre che dei consueti social network, del cosiddetto “Dark Web”, sottoinsieme del deepweb, ovvero quella parte oscura che usando indirizzi e protocolli di comunicazione decentralizzati e criptati attraverso il “Dark Werb”, comunica e commette reati. Di fronte a questa minaccia la Procura di Napoli ha creato un gruppo di lavoro a stanare traffici e pagamenti illeciti in criptovalute: <Abbiamo tre magistrati specializzati, anzi, che si stanno specializzando, sulle criptovalute e sul Dark Web. La procura è attrezzata e stiamo creando delle nicchie di polizia giudiziaria pronte alla sfida, perché questo lavoro deve essere appassionato, devi avere la mentalità dell’hacker>. Gratteri ha poi fatto riferimento alle azioni degli hacker che attaccano i sistemi informatici delle aziende e poi chiedono un riscatto. <La stagione dei sequestri di persona degli anni ’70-’80 in Calabria o in Sardegna è finita, ora c’è invece l’intrusione nei pc e la richiesta di soldi per sbloccare la rete>. Per fronteggiare tutto ciò, ha osservato Gratteri, <ci vogliono degli specialisti. E, nel nostro caso, non è facile averli per la pubblica Amministrazione paga poco. Un ingegnere informatico può guadagnare 2.000 euro da noi, ma in un’azienda privata guadagna oltre 5.000 euro, quindi chiunque scappa dal pubblico e va nel privato>. Secondo il Procuratore di Napoli occorre dunque trovare il modo, rivedendo le specializzazioni, per giustificare degli stipendi adeguati e proporzionati rispetto alla concorrenza privata, altrimenti le reti continueranno ad essere un colabrodo”. Da Gratteri sono arrivati elogi nei confronti dei giornalisti per il prezioso lavoro di informazione e per la visibilità che offrono alla magistratura e alle forze dell’Ordine per i successi conseguiti. Da Gratteri però sono arrivate parole dure anche per gli stessi cronisti: <Sulla riforma Cartabia giornalisti ed editori sono stati timidi. Troppo timidi> ha precisato Gratteri.  Il procuratore ha poi ringraziato gli organizzatori del corso e tutti i giornalisti che erano presenti in sala il fattivo e costruttivo incontro. Incontro che è stato reso possibile grazie alla ospitalità del dirigente del Reparto Mobile Licheri.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti