Messico, attacco alla prigione: 14 morti, una ventina di evasi. Liberato il criminale «El Neto»

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Un assalto in pieno giorno al carcere di Ciudad Juarez, in Messico, al confine con gli Usa. Tattiche che ricordano quelle usate da formazioni guerrigliere ad altre latitudini. Con un bilancio pesante: 14 morti, tra cui 10 agenti.

Erano circa le 7 del primo dell’anno quando un gruppo di sicari, a bordo di veicoli blindati e dotati di fucili, ha attaccato il Cereso 3, la prigione locale già teatro di stragi e visitata da Papa Francesco nel 2016. Un tiro intenso accompagnato da una rivolta all’interno del complesso sfociata nell’evasione di una ventina di detenuti. In apparenza un’azione coordinata per mettere in difficoltà le guardie, probabilmente colte di sorpresa, e favorire la fuga dei complici. La sfida dei criminali si è protratta a lungo, creando panico nella popolazione e le forze di sicurezza sono riuscite a riportare la calma dopo cinque ore. I numeri possono aiutare a comprendere: il complesso ha una capacità di 700 posti ma nelle sue celle sono rinchiuse oltre 3700 persone. E questo in una città dove sono stati registrati lo scorso anno 1045 omicidi.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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