Era la notte tra il 5 e il 6 Maggio del 2019 quando Salvatore Arciello, operaio della ditta Tekra, morì in un tragico incidente mentre era in servizio. Il giovane, che aveva solo 32 anni, fu investito e travolto da un mezzo guidato da un suo collega durante le operazioni di raccolta rifiuti. I fatti si verificarono in via Antonio de Curtis. L’altro ieri si è concluso il processo ordinario dibattimentale (primo grado) celebrato dinnanzi al Tribunale Napoli Nord. Il giudice Antonella Autorino ha condannato il conducente del mezzo, Alfredo Tramaglino, a 5 anni di reclusione.
Le persone offese, la moglie e i due figli minori di Salvatore, si erano costituite parti civili e sono state difese dall’avvocato Luigi Poziello. La mamma e il fratello di Arciello dall’avvocato Nicoletta Esposito. La compagnia assicurativa è stata difesa dall’avvocato Fortunato Prisco mentre la Tekra non ha nominato alcun difensore. Il pubblico ministero, Manuela Massimo Esposito, aveva chiesto una condanna a 6 anni di reclusione. Il giudice ha condannato l’imputato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, oltre al pagamento del risarcimento per le parti civili.
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