Napoli, Palumbo (Cambiamo): «Saremo un’opposizione collaborativa e propositiva. Il vallone San Rocco è una priorità»

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Napoli, 1 novembre – Nonostante la giovane età, Rosario Palumbo, classe 1986, neoconsigliere comunale eletto con la lista Cambiamo, a sostegno del candidato sindaco Catello Maresca, può già vantare una discreta esperienza amministrativa da consigliere dell’Ottava Municipalità, una vasta area a nord di Napoli che comprende quartieri difficili come Chiaiano, Piscinola e Scampia.

Consigliere Palumbo, è emozionato per questo ingresso in Sala dei Baroni?

«Più che emozionato direi onorato. Un onore che va di pari passo con la responsabilità che ci aspetta. Ogni decisone che verrà presa deciderà le sorti della città. Serve quindi una forte discontinuità con il passato ma soprattutto una riorganizzazione amministrativa, partendo dalle municipalità che negli ultimi dieci anni invece di essere degli organi collaborativi con l’amministrazione centrale, sono diventati lo scaricabarile di tutte le responsabilità amministrative territoriali.»

Quale dovrà essere l’impegno del consiglio comunale, insieme con la nuova giunta, per le periferie?

«Il tema del decentramento resta valido anche per la questione periferie. Bisogna restituire alle municipalità i poteri sottratti negli ultimi dieci anni. Ciò porterà alla valorizzazione di luoghi periferici come, ad esempio, il Vallone di San Rocco nell’area nord di Napoli, che potrebbe diventare un fulcro di sviluppo culturale, sociale e turistico. Non dimentichiamo che il turismo va di pari passo con la cultura. Per quanto riguarda la cultura, delega che Manfredi ha trattenuto per sé, spero ci sarà realmente attenzione da parte del sindaco.»

A quale gruppo consiliare aderirà? Formerà un gruppo a sé come Cambiamo, lista con cui è stato eletto, o entrerà nel gruppo degli eletti civici di Maresca?

«Sono stato eletto con Cambiamo per cui ho fatto richiesta di creazione del gruppo consiliare. Sono in attesa di risposte ufficiali. Non posso essere ancora preciso perché il regolamento manca di chiarezza su alcuni punti. Quando si parla di riorganizzazione della macchina comunale mi riferisco anche al regolamento del consiglio comunale.»

Cambiamo ha aderito al progetto di Coraggio Italia di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia. Avete intenzione di strutturarvi e crescere anche su Napoli?

«Stiamo attendendo comunicazioni dagli organi nazionali per un incontro. A causa della pandemia c’è stato un rallentamento della riorganizzazione del partito ma anche dell’area moderata dalla quale provengo. Mi impegnerò affinché ci sia una rappresentanza moderata che riesca a mettere insieme le varie anime di quest’area politica. Affermare di essere di sinistra o di destra è giusto, ma non dimentichiamo che c’è una grande area moderata nel Paese che è in cerca di rappresentanza. I problemi reali non sono né di destra né di sinistra, per questo serve un centro in grado di mediare tra le parti in conflitto.»

Non appena convocato il consiglio comunale dovrà approvare il rendiconto di bilancio. Qual è la sua posizione sul debito e sul Patto per Napoli?

«In campagna elettorale sono stato chiaro più volte su questo tema. Un Patto per Napoli non è mai esistito e le ultime notizie ci danno ragione. Spero che su quella che è stata propaganda elettorale fatta dalla coalizione di Manfredi venga fatta un’operazione di chiarezza e trasparenza. Sul debito, in base alle cifre diramate, parliamo di 2 miliardi e mezzo, ma anche qui va fatta un’analisi approfondita e di trasparenza nei confronti della cittadinanza e dell’opposizione, per avere una conferma sulle reali passività, per far sì che le nostre proposte alternative abbiano una valenza. Confermo che se ci sarà collaborazione le nostre proposte andranno a sostegno di quest’amministrazione. La nostra sarà un’opposizione collaborativa e propositiva ma lontana dai giochetti che in passato sono avvenuti lontano dai tavoli istituzionali. A dimostrazione di ciò c’è stata la bassa affluenza con nemmeno il 50% degli aventi diritto al voto che si è presentata alle urne. L’analisi del voto ci racconta una politica lontana dai territori.»

© Copyright Emiliano Caliendo, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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