Draghi e Cartabia a Santa Maria Capua Vetere: “Riformare il sistema, mai più violenze”

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Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha visitato il carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)  insieme alla ministra della Giustizia Marta Cartabia.

“Venire in questo luogo oggi – ha detto Draghi incontrando la stampa – significa guardare da vicino per iniziare a capire. Quello che abbiamo visto negli scorsi giorni ha scosso nel profondo le coscienze degli italiani.

Sono immagini di oltre un anno fa. Le indagini in corso stabiliranno le responsabilità individuali. Ma la responsabilità collettiva è di un sistema che va riformato. La Costituzione Italiana sancisce all’Articolo 27 – prosegue – i principi che devono guidare lo strumento della detenzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. A questi principi deve accompagnarsi la tutela dei diritti universali: Il diritto all’integrità psicofisica, all’istruzione, al lavoro e alla salute, solo per citarne alcuni. Questi diritti vanno sempre protetti, in particolare in un contesto che vede limitazioni alla libertà. ll Governo non ha intenzione di dimenticare. Le proposte della Ministra Cartabia rappresentano un primo passo che appoggio con convinzione. Non può esserci giustizia dove c’è abuso. E non può esserci rieducazione dove c’è sopruso. In un contesto così difficile – prosegue Draghi – lavorano ogni giorno, con spirito di sacrificio e dedizione assoluta, tanti servitori dello Stato. La polizia penitenziaria, in grande maggioranza, rispetta i detenuti, la propria divisa, le istituzioni. Gli educatori assicurano le finalità riabilitative della pena. I mediatori culturali assistono i carcerati di origine straniera. I volontari permettono molte delle attività di reinserimento. A voi, e ai vostri colleghi in tutta Italia, va il più sentito ringraziamento del Governo e il mio personale”, aggiunge.

“Quello che è avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono atti di ingiustificabile violenza e intimidazione. Mai più violenze – ha sottolineato la ministra Cartabia – e occorre procedere subito ad assunzioni nel personale delle carceri. Servono più fondi e più impegno nella formazione permanente, in particolare per la polizia penitenziaria che deve accompagnare il detenuto nel percorso di rieducazione.  La pandemia ha fatto da detonatore a questioni antiche che affliggono le carceri, la prima è il sovraffollamento, occorre intervenire su “più livelli” tra cui le strutture materiali e la formazione, ma anche sul piano normativo e il pacchetto di riforme corregge “la misura penale incentrata solo sul carcere”. Rivolgendosi al premier Mario Draghi, al termine della visita al carcere campano di Santa Maria Capua Vetere – teatro di violenze ai detenuti il 6 aprile 2020 – la Guardasigilli Marta Cartabia ha detto che questa deve essere l’occasione “per far voltar pagina al mondo del carcere

All’esterno del carcere anche i lavoratori della Whirlpool che hanno ricevuto oggi l’avviso dell’azienda che si procederà con i licenziamenti. “Siamo qui a chiedere di incontrare Draghi dopo la decisione della Whirlpool di drammatizzare la vertenza ignorando la disponibilità di Governo e Sindacati ad usare gli ammortizzatori Covid per discutere delle soluzioni industriali per il sito di Napoli. Quello della Whirlpool è uno strappo inaccettabile”. Così il segretario regionale dei metalmeccanici della Uil, Antonello Accurso, all’esterno del carcere di Santa Maria Capua Vetere con oltre cento lavoratori. “Il Governo e Draghi facciano rispettare l’avviso comune firmato con Cgil, Cisl, Uil e Confindustria per evitare i licenziamenti, è gli accordi firmati da Whirlpool nel 2018”

Il carcere è al centro dell’inchiesta sugli scontri della primavera del 2020 nella quale sono contestati ai vertici della struttura e agli agenti penitenziari i reati di violenza e tortura.

ANSA

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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