L’opinione. Le Primarie del Partito Democratico a Bologna e il Mezzogiorno

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I miei sette mesi d’esilio forzato in Emilia-Romagna, trascorsi tra Bologna e Rimini, per motivi familiari, mi hanno indotto ad un confronto tra il passato ed il presente: cinquanta anni fa’, giovane socialista del PSIUP, nel colloquiare con l’anziano comunista, già’ Presidente della Provincia di Forlì, e alter-ego del Partito Comunista del territorio sul ruolo della Sinistra su un possibile sviluppo integrale del Paese che non poteva prescindere dal ruolo che avrebbe potuto svolgere il Mezzogiorno, mi veniva contestato che il problema
del Sud Italia era la presenza della Camorra, e piu’ in generale, della
malavita organizzata.

La mia convinzione di allora, giovane progressista e massimalista, convinto come adesso riformista, il problema era ed e’ SOCIALE, per cui una crescita esponenziale, occupazionale, del Mezzogiorno e dell’intero Paese avrebbe combattuto se non eliminato del tutto il fenomeno malavitoso, allo stato, diffuso a livello nazionale.

Constatavo i vantaggi che quel sistema di espressione socialdemocratica produceva nel sociale attraverso lo sviluppo cooperativistico, ma non mi convinceva la chiusura totale a trasferire o a tentare di trasferire il SISTEMA nell’intero Paese, contraddicendo i propri canoni basilari della Socialdemocrazia sull’Internazionalismo.

Allora come oggi, mi lasciano dubbi come mai la dirigenza del partito tosco-emiliano, pur primo finanziatore del partito non riesce ad acquisire la segreteria nazionale ed imporre o tentare di attuare e migliorare il sistema a livello nazionale. Riconoscendo che da allora ad oggi, sia nel sociale ed in particolare sul turismo, la Regione ha fatto passi da gigante.

Quando mi raccontavano come si era sviluppato il litorale romagnolo, da Cervia-Milano Marittima a Rimini-Riccione-Cattolica, con la discesa dei costruttori immobiliaristi milanesi che il primo costruito veniva dato in gestione a piccoli gestori in prevalenza contadini dalle colline tosco- emiliane, ed il sistema cooperativo forniva loro il necessario per tutta l’estate ed alla fine veniva regolato sia il prezzo del fitto dell’immobile che il consumato di beni e servizi resi, ed il ricavato dell’attivita’ a gestione familiare andava ad integrare il modesto reddito che scaturiva dall’attività agricola-boschiva- pastorale.
Oggi quei modesti gestori di pensioni, i loro figli sono diventati ottimi albergatori, gestori di strutture che non sono secondarie a quelle dei migliori alberghi mondiali.

Ritornando alle primarie tenute domenica per il candidato Sindaco di Bologna tra Isabella Conti, giovane Sindaco del Comune di San Lazzaro di Savena, convinta riformista, di Italia Viva e Matteo Lepore, del patito democratico, e’ prevalsa la conservazione all’innovazione con Lepore candidato. Il Presidente Bonaccini ed il partito alla conquista della Regione, non chiedeva nessuna alleanza con i i 5 Stelle, oggi il partito e’ alla ricerca di una alleanza con i Pentastellati, contro le indicazioni che venivano da Matteo Renzi che invitava con l’elezione di Conti ad un alleanza riformista che si ispirasse possibilmente al Governo nazionale dove le priorita’ stanno tutte in un cambiamento, in una politica innovativa che parte dai territori e si realizza con le Riforme di Struttura.

Franco De Magistris

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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