Le inchieste infinite sui due rami della famiglia Simeoli: oggi altri due arresti. “Bastone, Ciaulone” e i rampolli dei palazzinari nel mirino della Dda

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La saga giudiziaria dei due rami della famiglia Simeoli sembra non conoscere fine. Oggi l’arresto di Carlo Simeoli, 56 anni, genero di Angelo, meglio noto come Bastone, e del suo omonimo (foto in basso), figlio di Angelo. I due, secondo le ricostruzioni investigative, avevano nelle loro disponibilità un’impresa di Qualiano, la Planet Costruzioni, che aveva ottenuto commesse nel comune di Napoli. La ristrutturazione di un fabbricato a ridosso di piazza Dante, già destinatario di un sequestro amministrativo un paio di anni fa. I due sono accusati di trasferimento fraudolento di beni aggravato dal metodo mafioso.

Carlo Simeoli, 56 anni, fu arrestato 4 anni fa nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dda di Napoli con l’accusa di reimpiego illecito di capitali e intestazione fittizia di beni. Un’indagine che lambì anche il noto calciatore napoletano Fabio Cannavaro. L’imprenditore maranese rimase in carcere per oltre un anno e fu poi scarcerato – dopo molti tentativi non andati a buon fine – con una richiesta inoltrata al gip dai suoi legali. Ancor prima Carlo Simeoli, la cui vita è stata segnata da pesanti lutti familiari, fu indagato allorquando la Guardia di Finanza sequestrò beni riconducibili al suocero. Da allora sono trascorsi più di 10 anni e il processo di primo grado, che vede Simeoli Carlo tra gli imputati, non si è ancora concluso.

Carlo Simeoli, il cognato, di anni 51, è il figlio di Angelo Simeoli e fratello di Giuseppe, architetto morto diversi anni fa in un incidente aereo.

Il padre, il palazzinaro Angelo, noto come “Bastone” (foto in basso), è attualmente agli arresti domiciliari e imputato nel medesimo processo che vede coinvolto l’ex sindaco di Marano Mauro Bertini. I due, a vario titolo, devono rispondere di corruzione aggravata in concorso e concorso esterno in associazione mafiosa. “Bastone” è imputato anche nell’altro processo risalente a dieci anni fa.

Una saga giudiziaria ha interessato anche l’altro ramo della famiglia Simeoli. Antonio Simeoli, meglio noto come “Ciaulone” (nella foto in basso), cugino di Angelo “Bastone”, è attualmente detenuto con condanna definitiva per associazione mafiosa con il clan Polverino. Il fine pena è previsto per l’anno 2025. I due figli di Antonio, Luigi e Benedetto, condannati assieme al padre in via definitiva per associazione mafiosa, sono da qualche tempo fuori dal carcere: Benedetto ha espiato la sua pena, per Luigi invece restano pochi mesi ma da scontare a casa con relativi permessi.

Un altro Simeoli, il defunto Mattia, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e secondo quanto riferito da alcuni pentiti, è stato a lungo il capozona per il clan Nuvoletta nella zona flegrea. Sarebbe stato lui, secondo i teoremi investigativi, ad introdurre i due cugini, Angelo e Antonio, nel “sistema” maranese. I due palazzinari, per almeno 20-25 anni, hanno fatto il bello e cattivo tempo nel settore dell’edilizia privata a Marano e in altre zone limitrofe. “Ciaulone” essenzialmente a Marano e nella zona collinare di Napoli; “Bastone” anche nell’area giuglianese. Entrambi, per avere gioco facile nelle pubbliche amministrazioni, avrebbero avuto anche riferimenti importanti nel mondo della politica e negli uffici comunali.

Un altro Simeoli, Luigi, figlio di Carlo, è in carcere da anni per i legami con il clan Polverino. Luigi, che fu ex vicesindaco del Comune, ha quasi scontato la sua pena.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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