Scuole e Covid, Izzo: “I maggiori problemi alle superiori, i dati vanno analizzati bene”

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Ennesima chiusura delle scuole in un quadro di incertezza totale che mette in apprensione e in difficoltà le famiglie in particolare quelle che hanno al proprio interno bambini in tenera età. Famiglie in difficoltà non solo per l’emergenza sanitaria ma anche per l’emergenza economica che vivono in tempo di Covid.

Famiglie lasciate sole genitori in cerca di lavori saltuari e precari che con la chiusura delle scuole hanno ulteriore difficoltà con i bambini a casa. Certo bisogna in tutti i modi salvaguardare la salute bene primario, ma chi è chiamato a decisioni così delicate per i risvolti sociali che hanno sull’intera collettività non può farlo con l’ansia o la paura, ma deve analizzare i dati reali del contagio. Ad oggi la criticità dell’apertura delle scuole sta soprattutto nelle scuole superiori per la mobilità e per l’assembramento fuori fuori scuola. Negli altri segmenti scolastici vanno presi provvedimenti di sospensione delle attività didattiche analizzando caso per caso come prevedono gli ultimi DCPM e le varie ordinanze regionali suffragate anche dal comitato tecnico scientifico.

In momenti così drammatici chi é chiamato a decidere non lo può fare con la paura, ma solo con una analisi scientifica della diffusione del virus. Altrimenti, sarebbe come se il personale sanitario avendo paura abbandonasse gli ammalati a se stessi. Le scuole con maestria con i loro Dirigenti hanno messo a punto un piano di sicurezza a tutela degli alunni e del personale tutto rendendo la scuola un luogo sicuro. Combattiamo il virus ma anche la solitudine dei piccoli alunni affinché in un domani non tanto lontano non possano essere contagiati dal virus della depressione in mancanza di empatia d’interazione e di confronto con se e l’altro.

Michele Izzo

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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