Omicidio Gala, assolti Chianese e Russo: erano accusati di favoreggiamento

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Omicidio Gala, il gup Paone del tribunale Napoli nord ha assolto Santolo Chianese e Maria Russo. I due erano accusati di favoreggiamento reale e personale. Di aver, in sostanza, favorito la fuga di Michele Battimolo e Maurizio De Fenza, quest’ultimo accusato di essere l’esecutore materiale del delitto del gioielliere di Marano ucciso l’8 maggio del 2017 all’interno del suo negozio. De Fenza e Battilomo sono attualmente detenuti, in attesa degli sviluppi del processo che si sta celebrando in Corte d’assise.

Chianese era difeso dall’avvocato Carlo Carandente Giarrusso, mentre la Russo, compagna di De Fenza, dagli avvocati Raffaele Costanzo e Giovanni Nappa. I due avevano optato per il rito abbreviato.

Santolo Chianese è stato assolto con la formula più ampia, per non aver commesso il fatto. Le accuse sono state ritenute generiche ed astratte, soprattutto in riferimento all’utilizzo di un’autovettura, una Toyota Yaris, e all’intercettazione delle celle telefoniche.

Era la notte tra l’8 e il 9 maggio di due anni fa quando Salvatore Gala, per tutti Maurizio, venne assassinato nella sua gioielleria di via Merolla, in pieno centro. Pochi giorno dopo l’omicidio, i carabinieri della tenenza di Marano e della Compagnia di Giugliano acciuffarono in quel di Ischia, Maurizio De Fenza, alias o’ Mamozio, 34 enne di Marano, ritenuto dagli inquirenti contiguo al clan Orlando. Il giovane – che aveva agito a volto scoperto – si era rifugiato in un albergo ischitano, munito di sauna, nel tentativo di far sparire le tracce di polvere da sparo. Nella sua abitazione, invece, furono rinvenute le chiavi dell’auto di Gala e parte della refurtiva (gioielli) sottratta al 43 enne. De Fenza, fin dai primi interrogatori, ha sempre ribadito di non aver ucciso Gala, ma di aver esclusivamente partecipato alla rapina.
Nei mesi successivi l’ulteriore sviluppo della vicenda: i carabinieri arrestarono Santolo Chianese, amico di De Fenza, incensurato, che secondo le accuse avrebbe prelevato (con un’auto) De Fenza e Battilomo, subito dopo l’omicidio, e condotti presso altre località. Chianese, accusato di favoreggiamento, avrebbe inoltre manomesso il sistema di videosorveglianza del negozio di Gala, sottratto alla vittima il suo cellulare e occultato parte della refurtiva. Per favoreggiamento finì ai domiciliari anche Maria Russo, compagna di De Fenza, che avrebbe aiutato il compagno a scappare.
In carcere, direttamente a Poggioreale, fu condotto invece Michele Battilomo, 33 anni, di Quarto, già noto alle forze dell’ordine. Battilomo, secondo la procura aversana, avrebbe avuto un ruolo nella pianificazione dell’omicidio. Chianese e Russo sono stati assolti da ogni accusa.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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