Marano, la lottizzazione edilizia C17 agita i sogni di Visconti e Taglialatela. Con l’approvazione in giunta del nuovo Puc l’iter si fermerebbe, ma al Comune si prende tempo

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All’ufficio tecnico non si parla d’altro. Pics, rifiuti, mercato? Anche, ma è il tema delle lottizzazioni a tenere banco. Non è un mistero e lo abbiamo scritto diverse settimane fa, con largo anticipo (come sempre) rispetto ai pataccari del web (giornali ad uso e consumo dell’estrema sinistra militante cittadina) che tentano disperatamente di scopiazzarci.

La C17, lotto di terreno di via Corree di sotto inserito nel vecchio piano regolatore, dove presto potrebbero sorgere centinaia di nuove abitazioni (c’è la richiesta dei privati già inviata al Comune), è l’argomento più spinoso e scivoloso. Lo sa bene il vicesindaco Francesco Taglialatela, lo sa benissimo il dirigente dell’area tecnica Pasquale Di Pace. Sulla C17 Visconti e la sua giunta si giocano la credibilità politica e anche qualcos’altro.

Durante la gestione commissariale furono fissate e deliberate le linee guida del nuovo piano urbanistico comunale (Puc). Linee già inviate alla Città Metropolitana per gli adempimenti del caso. Se quel piano, per ora abbozzato e che fissava paletti rigidissimi sulle future costruzioni, dovesse essere approvato in giunta scatterebbero le cosiddette norme di salvaguardia e ciò metterebbe la parola fine (o quasi) su tutto quanto previsto dal vecchio Prc, C17 e C14 comprese. Per approvarlo, però, occorre la volontà politica e un 70-80 mila euro per le spese tecniche del caso.

Il nuovo Piano urbanistico delineato dai vecchi commissari e dall’architetto Francesco Pepe, all’epoca sovraordinato dell’ente cittadino, alla luce di tutto ciò che è stato costruito negli ultimi 25 anni, alla luce dell’individuazione delle zone rosse della città (Campi Flegrei), in considerazione della mancanza dei sottoservizi necessari in alcune zone del territorio, della densità abitativa di alcune aree e dello stato di degrado e di scarsa cura architettonica dei centri antichi della città, del mancato rispetto dei vincoli idrogeologici, imporrebbe un freno deciso alle nuove colate di cemento e anche agli interventi cosiddetti minori. Sarà così? I dubbi permangono.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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