Il chiodo fisso di Di Pace. All’ufficio tecnico di Marano, ogni giorno frequentato da non autorizzati, vengono allontanati i giornalisti scomodi e sgraditi al dirigente

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Ogni giorno, che sia giornata di ricevimento o no, i locali dell’ufficio tecnico di via Nuvoletta sono affollati da personaggi di ogni genere: faccendieri, geometri, cittadini, architetti, incalliti abusivisti, spioni a caccia di soffiate da portare fuori. Ma per l’ineffabile dirigente del settore, Pasquale Di Pace, pizzicato dal nostro giornale su alcune vicende (non abbiamo ancora ricevuto risposte né da lui né dal prefetto Di Menna, che pure lo aveva difeso senza entrare nel merito dei quesiti posti), l’unico problema è rappresentato dalla stampa. E allora, con lo “stile” che da sempre lo accompagna, non fa altro che mettere i bastoni tra le ruote a chi lavora e cerca, tra mille difficoltà, boicottaggi e minacce, di raccontare ciò che accade al Comune.

Di Pace allontana i giornalisti sgraditi, ma non vede le tante persone, non autorizzate, che ogni giorno affollano gli uffici da lui diretti. Non è la prima volta che Di Pace fa di tutto per ostacolare il nostro lavoro. Fatto ancor più grave poiché il tutto si verifica sotto una gestione commissariale, iniziata – un anno e mezzo fa – all’insegna della seguente dichiarazione: “Il Comune sarà una casa di vetro”. Una casa di vetro, insomma, che allontana i giornalisti, che non dà risposte su tematiche serie, che non vede o finge di non vedere i “mostri” che crescono sulle principali piazze della città.

© Copyright 2018 Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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