Pisapia ha stancato tutti a sinistra: ha deciso di non decidere, anzi di stare con Renzi

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Succede tutto alla fine, quando Giuliano Pisapia con un sorriso enigmatico lancia Errani alla guida del centrosinistra in cantiere: «E poi, caro Vasco, stasera il leader è stato nominato da tutti i presenti e sei tu». Forse è solo una battuta, ma quell’attimo di silenzio in sala (e lo stupore dell’ex commissario alla ricostruzione) dicono la sorpresa e forse anche il timore che l’avvocato milanese stia ancora pensando di sfilarsi. Eppure era andato tutto bene, forse anche troppo viste le tensioni di questi giorni tra Campo Progressista e Mdp. Sotto le alte capriate in legno dell’Almagià, antica fabbrica di zolfo e polvere da sparo, Pisapia arriva alle nove della sera, supera la prova dell’applausometro e sigla la pace con la base bersaniana. «Io sono sempre stato coerente — rivendica l’ex sindaco di Milano — Io con Renzi in questo momento sono sfidante, sono competitivo, ma i nostri avversari sono le destre, la Lega, il populismo». E se dubbi e malintesi ancora aleggiano e rischiano di far naufragare la barca unitaria, Pisapia fa chiarezza e assicura che sì, «ho condiviso la scelta di uscire dall’aula e non votare la nota di aggiornamento al Def».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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