Dal terremoto giudiziario che ha colpito Giugliano emergono ulteriori novità. Stamani i Ros dei Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dai magistrati della Dda di Napoli, notificando 25 avvisi di garanzia. Tra i destinatari delle misure emesse dal gip figurano anche l’ex sindaco Antonio Poziello, alcuni consiglieri comunali, dirigenti, oltre a elementi di spicco del clan Mallardo, componente di rango della federazione mafiosa chiamata “Alleanza di Secondigliano”.
Tra le accuse anche un episodio corruttivo in cui Poziello in concorso con un ex assessore Di Napoli Giulio, il dirigente comunale Frippa e il rappresentante di una società) per la concessione di un permesso negato finalizzato alla realizzazione di complesso commerciale di una nota catena internazionale di fast-food.
“La vicenda corruttiva inerente il rilascio di un permesso per costruire per la realizzazione di
un complesso commerciale destinato ad attività di ristorazione ad insegna Mc Donald si è snodata in un arco temporale di oltre due anni ( a far data dalla presentazione della richiesta di permesso fino al definitivo diniego ad opera del Commissario ad Acta) e, benché sia stato documentato un accordo corruttivo tra l’imprenditore e i pubblici amministratori con la risolutiva intermediazione di uno dei maggiorenti del clan Maliardo, il titolo autorizzativo non è stato rilasciato perché nelle more vi è stato lo scioglimento anticipato dell’Amministrazione Comunale ed il trasferimento ad altro Comune del dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Sportello Unico per l’Edilizia (S.U.E.), deputato all’adozione dell’atto ed il Commissario ad Acta, nominato successivamente, ha nel novembre 2020 emesso il diniego definitivo. Ecco la ricostruzione dei fatti.
Cacciapuoti Ferdinando, imprenditore edile, ritenuto vicino al clan Mallardo, che, su incarico della società Mc Donald, richiedeva il rilascio di un permesso a costruire di un complesso commerciale;
Abbate Andrea, a cui Cacciapuoti Ferdinando, dopo aver ricevuto preavviso di diniego del permesso a costruire, si era rivolto per condizionare in suo favore, grazie ali ‘intervento dei vertici dell’Amministrazione Comunale, la decisione dell’Ufficio S.U.E. (Sportello Unico per l’Edilizia) del Comune di Giugliano;
Poziello Antonio, Sindaco, e Di Napoli Giulio, Assessore, vertici dell’amministrazione comunale dell’epoca (2015-2020 Giunta Poziello), che intervenivano nella vicenda facendo pressioni sul responsabile dell’Ufficio S.U.E., Arch. Frippa Filippo, designato quale responsabile del procedimento. Va evidenziato che dall’attività investigativa emerge anche l’interessamento alla vicenda del vicesindaco Pianese Domenico ed anche dei tecnici di fiducia di Cacciapuoti Ferdinando, Crispino Pio e Cimmino Patrizio, ma non sono emersi elementi inequivocabili da cui desumere che gli stessi abbiano partecipato all’accodo corruttivo.
In particolare ABBATE Andrea, referente dei Mallardo, si rivolgeva a Poziello Antonio che accettava la promessa di danaro e di voti in suo favore alle successive elezioni amministrative per intervenire su Frippa Filippo, dirigente competente per il rilascio del permesso a costruire, nonché, dopo lo scioglimento della giunta comunale avvenuta il 07.02.2020 e del trasferimento a 2020 di Frippa Filippo al Comune di Sant’Antimo, per esercitare pressioni per il tramite di Poziello Antonio, Di Napoli Giulio e Frippa Filippo al fine di indurre il commissario Prefettizio Cimmino Umberto, che riuniva i poteri della Giunta
Comunale e del Consiglio Comunale, ad approvare lo schema di convenzione necessario al rilascio del permesso a costruire.
POZIELLO Antonio, inoltre, induceva Frippa Filippo a non emettere il provvedimento definitivo di diniego della richiesta di permesso e a predisporre un parere urbanistico ed edilizio favorevole al rilascio di un permesso a costruire convenzionato da sottoporre per
l’approvazione della convenzione al Consiglio Comunale e si impegnava a far approvare dal Consiglio Comunale la convenzione necessaria al rilascio del titolo edilizio, cd. permesso a costruire convenzionato di cui all’art. 28 bis DPR 380/2001; DI NAPOLI Giulio, pure incaricato da Cacciapuoti Ferdinando, offriva a Frippa Filippo di ricevere un’autovettura Audi Q3 quale corrispettivo del rilascio del permesso. FRIPPA Filippo, a fronte della promessa di ricevere danaro ed un ‘autovettura l’Audi Q3, dapprima non ottemperava nei 40 giorni ad adottare l’atto definitivo di diniego e successivamente emetteva il provvedimento con cui comunicava al Cacciapuoti – che effettuava anche il pagamento della prima rata – il conteggio degli oneri concessori, atto prodromico alla concessione del permesso a costruire, che non veniva rilasciato a causa dello scioglimento della giunta comunale avvenuta a febbraio 2020 e del suo trasferimento in data 1 giugno 2020 al Comune di Sant’Antimo, ed, infine, per il definitivo diniego emesso in data 6.11.2020, dal Commissario ad Acta, nominato dalla Città Metropolitana di Napoli.
Durante un dialogo in cui si trattava anche il rilascio del permesso a costuire per la realizzazione del MC’ Donalds Frippa esternava il suo apprezzamento sull’autovettura del Di Napoli «com ‘è bella questa macchina!». Prontamente Di Napoli replicava chiedendo se quell’autovettura gli piacesse: «no, è fatta bene … (pausa) Ti piace?».
Frippa coglieva immediatamente il senso di quella domanda e rispondeva «non la voglio!», ridendo. Frippa aveva chiaramente interpretato quella domanda come un’offerta, e cioè come un invito ad accettare un regalo, che in maniera pronta aveva rifiutato, ma solo per rilanciare con la richiesta di un’autovettura a lui più gradita ed anche di maggior costo, ovvero un’ Audi Q3. Tant’è che al suo iniziale, apparente, rifiuto, Frippa immediatamente soggiungeva: «Voglio la Q3!»
E’ di tutta evidenza – scrivono gli inquirenti – che il Di Napoli prometteva l’Audi Q3, espressamente richiesta dal Frippa, come corrispettivo della risoluzione delle questioni che erano state sottoposte e sollecitate al Frippa «Quelle due tre cose», tra le quali, senza dubbio la redazione della comunicazione degli oneri da pagare relativa alla richiesta di Cacciapuoti Ferdinando, così come era stata appena sollecitata da Cimmino Crispino e dallo stesso Di Napoli Giulio.
Infatti, ricevuta la richiesta da parte del Frippa dell’autovettura, Di Napoli non esitava a rappresentare la sua intenzione di accontentarlo, ma a condizione che – come detto – il Frippa risolvesse le questioni che gli aveva sollecitato entro le imminenti festività Natalizie. Ecco il contenuto di alcune intercettazioni.
Frippa Filippo: com’è bella questa macchina!
Di Napoli Giulio: no, è fatta bene … (pausa) ti piace?
Frippa Filippo: non la voglio’ (ride, ndr)
Di Napoli Giulio: ti piace?
Frippa Filippo: no!! Non mi piace! (ride, ndr)
DI Napoli Giulio: devi parlare solo con me!
Frippa Filippo: Voglio la Q3.
DI Napoli Giulio: uah! La Jeep non ti piace? … (inc) …
DI Napoli Giulio: eh! Q3! Devi solo parlare con me! Ma tu devi … butta le mani … (sbatte
le mani, sbrigati, ndr) Mannaggia alla capa tua mannaggia. Ma tu … tu mi devi capire … Tu a me mi sottovaluti a me, quello è il problema tuo! (pausa) Ma come devo fare con te? Mi sottovaluti. Quelle due tre cose … le dobbiamo fare … per Natale si devono fàre però … tu non lo capisci.